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LISTA BIANCA PER LE SOCIETA’ DI RIFIUTI. FINITA LA PACCHIA?

Tutte le società che si occupano di servizi ambientali, anche  di bonifica, e che parteciperanno ad appalti pubblici dovranno obbligatoriamente essere inserite delle “White List” previste dalla legge anticorruzione. Forse la fine degli affari illeciti per decine di società gestite in pratica dalle mafie.

Roma – Tutte le società che si occupano di servizi ambientali, anche  di bonifica, e che parteciperanno ad appalti pubblici dovranno obbligatoriamente essere inserite delle “White List” previste dalla legge anticorruzione, a prescindere dall’importo della gara. Le cose cambiano e si fanno più stringenti per le aziende che operano nel settore di raccolta, smaltimento e trasporto dei rifiuti, grazie ad un emendamento approvato in Parlamento il 4 giugno scorso e sollecitato dal Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, il generale di brigata dei carabinieri forestali, Giuseppe Vadalà.

Le discariche spesso gestite da società contigue o direttamente riconducibili ad organizzazioni criminali.

Fino ad oggi infatti, nella tipologia di attività considerate “come maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa” indicate,  non erano annoverate le attività della gestione degli impianti e delle discariche nonché quelle che si occupano di bonifiche, se non, per quanto riguarda il settore rifiuti, soltanto per le società di trasporto e smaltimento di rifiuti per conto di terzi. Con l’approvazione definitiva dell’emendamento sarà invece obbligatoria l’iscrizione nelle white list per la partecipazione alle gare pubbliche, indipendentemente dalle soglie di valore dell’appalto stabilite dal Codice Antimafia, per tutte le aziende che svolgono attività: di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e recupero dei materiali, nonché l’attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti.

Il generale dei carabinieri forestali Giuseppe Vadalà

 “…Riteniamo di fondamentale importanza – ha commentato Vadalà – l’emendamento approvato in Parlamento che renderà più agevoli e più sicuri i lavori garantendo il rispetto della legalità. Nel corso di questi 36 mesi di impegno sulle discariche abusive ci siamo resi conto come sia necessario vigilare sulla legittimità in un settore, come quello dei rifiuti, particolarmente “interessante” per la criminalità organizzata. Abbiamo infatti, nel metodo di lavoro sviluppato in questi anni e applicato alle bonifiche, creato una “Banca dati della Legalità” proprio per la salvaguardia del settore da infiltrazioni di tipo criminale. Tale sistema operativo è rinforzato anche dalla sinergia con il Ministero dell’Interno con il quale, nel marzo 2018, abbiamo siglato un Protocollo di Legalità che prevede per l’appunto proprio il controllo sulle ditte del settore delle bonifiche, sui subcontraenti e sui subappaltanti quindi una vigilanza preventiva operata anche a valle delle white list e quello con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo firmato nel novembre del 2018 per l’analisi congiunta di fatti, persone e compagini societarie che riguardano il settore delle bonifiche ambientali. Questo emendamento è segno considerevole del nostro Paese di innalzare ulteriormente la barriera preventiva di contrasto nei confronti delle compagini criminali eliminando quelle aree che potevano essere “di facile accesso” per le aziende disoneste, garantendo altresì lo sviluppo e la tutela della buona imprenditoria nazionale e delle buone pratiche, nonché la salvaguardia del libero mercato dai condizionamenti criminosi locali…”.

Il deputato del M5s Salvatore Micillo

L’emendamento è stato presentato dal deputato Salvatore Micillo del M5s:“…Si tratta – ha dichiarato il deputato pentastellato –  di un ulteriore tassello per la tutela ambientale, una risposta, seria e concreta alla tutela dei nostri territori. Creare una white list, nel settore dei rifiuti e delle bonifiche, significa dare una svolta, forte ed efficace, in un settore che paga molte criticità…”. 

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