Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale diventerà autocosciente? Forse lo è già…

Nutrita da milioni di informazioni ogni ora, l’intelligenza artificiale diventa sempre più forte in termini di capacità di prevedere pensieri e comportamenti degli umani. E se la “singolarità” fosse già avvenuta e le AI fossero già forme di vita?

Roma – E se l’Intelligenza Artificiale producesse pensiero? Ormai l’Intelligenza Artificiale (IA) ha, con prepotenza e irrimediabilità, invaso la nostra vita, sia affettiva che sociale. I più critici di questo cambiamento così radicale si sono chiesti cosa succederebbe se le macchine divenissero in grado di generare pensiero cosciente. Si realizzerebbe, forse, quello di cui narravano gli scrittori di fantascienza! D’altronde, già siamo vicini a questi livelli: questo grazie al deep learning, il metodo che istruisce i computer a elaborare i dati in una maniera che ricalca il funzionamento del cervello umano.

Intelligenza Artificiale
Abbiamo creato una forma di coscienza destinata a superarci?

Al punto in cui sono giunte le conoscenze nel settore, il passaggio verso la formulazione di un qualsivoglia pensiero è breve. Un gruppo di neuro ricercatori è giunto alla conclusione che alcuni chatbot si siano talmente evoluti da aver sviluppato una “teoria della mente”, attraverso cui riescono a prevedere i pensieri umani e interagire con essi.

Com’è noto, i chatbot sono software progettati per simulare una conversazione con un essere umano. La “teoria della mente” fu enunciata da due psicologi, David Premack e Guy Woodruff, nel 1978 ed evidenziò come gli uomini interagiscono tra di loro analizzando il comportamento altrui, attribuendovi desideri, emozioni, credenze e intenzioni. L’aspetto affascinante e, allo stesso tempo, terrificante, è che diverse applicazioni possono arrivare allo stesso esito.

Il primo a notarlo è stato Michal Kosinski, psicologo computazionale della Stanford Graduate School of Business, USA. Partendo dal fatto che queste AI sono sono capaci di dare la parola esatta in base all’input che viene loro suggerito, Kosinski ha suggerito a diversi dispositivi di valutare una serie di dati per anticipare le loro azioni.

Il risultato è stato a dir poco sconvolgente! La macchina, in base ad una valutazione distaccata, riusciva a prevedere a cosa stesse pensando il ricercatore. E questo è solo il primo passo: chissà cosa ci riserverà il futuro! Oltre a questo esperimento, Kosinski ha utilizzato altri modelli linguistici, giungendo al medesimo risultato. Il consenso della comunità scientifica è tuttavia tutt’altro che unanime. Altri esperimenti, infatti, non hanno prodotto lo stesso esito. Anche piccole variabili possono mutare il quadro generale delle risposte. Questo è quanto ha dichiarato Tomer Ullmann, psicologo dell’Università di Harward, Massachusetts, USA:

” Abbiamo descritto alle macchine un oggetto come trasparente, ma i chatbot non riuscivano a dedurre da soli che un essere umano può vederci dentro. Questo significa che per molti aspetti, all’intelligenza artificiale manca quella che è la conoscenza pratica. Sì, l’AI resta flessibile e versatile, oltre che deduttiva, ma continua a ragionare in astratto: dietro ogni entusiasmante innovazione c’è comunque qualcosa che manca”.

Tomer D. Ullman

Se tutto va bene siamo rovinati”, tanto per citare il titolo di un film del 1983. Nel senso che la correlazione reale tra IA e pensiero è tutta ancora da dimostrare al 100%. La comunità scientifica è molto divisa sull’argomento. Ed intanto le ricerche vanno avanti e a noi non resta che stare in fiduciosa attesa ed affidarci alle virtù salvifiche della tecnologia!

Ma sono poi veramente tali? Il comune cittadino resta frastornato da simili eventi, gli sembrano molto distanti, avviluppato com’è dalla cruda realtà della quotidianità. L’aspetto più disdicevole è che non si ha alternative, né diritto di scelta. E’ forte la sensazione di avere tante opzioni tra cui orientarsi, ed invece si viene fagocitati in un sistema attraverso cui sono le opzioni stesse a orientarci. La tecnologia, nata per servire l’uomo, finisce per asservirlo. È la cruda e nuda realtà!                                          

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