L’imam di Savona: “Donne nel recinto perché gli uomini guardano il sedere”

Rampelli ha presentato un’interrogazione parlamentare sulle immagini agghiaccianti di Centocelle, le femministe della prima ora tacciono.

Roma – Le immagini di Roma, quartiere Centocelle, delle donne chiuse in un recinto mentre gli uomini pregano per la fine del Ramadan hanno fatto il giro del web e suscitato non poche polemiche. Tanto che il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dove chiede conto di quanto accaduto. Ma se qualcuno ha pensato che con quelle immagini si fosse superato il limite, si è sbagliato di grosso. Perché come se non bastasse, la giustificazione che l’imam di Savona Zahoor Ahmad Zargar dà della vicenda è ancora più agghiacciante.

Ospite in studio della trasmissione “Diritto e Rovescio”, l’imam, che sta discutendo delle tante polemiche che si sono agitate attorno al Ramadan, alle scuole chiuse e alle donne chiuse nel recinto mentre gli uomini pregano, dice la sua. “Noi facciamo la preghiera e ci mettiamo così – spiega parlando della pratica religiosa -, se dietro alle donne ci sono gli uomini guardano loro il sedere”, ecco dunque spiegata l’esigenza di un recinto per separare le donne dagli uomini. Non è uno scherzo, è pura realtà. E che non fosse affatto una barzelletta lo aveva capito pure Rampelli, presentando l’interrogazione parlamentare con cui aveva mostrato tutto il suo disappunto per le immagini shock provenienti da piazza dei Mirti, nel quartiere Centocelle.

L’Imam Zahoor Ahmad Zargar

“Si potrebbe obiettare – aveva osservato Rampelli – che esiste una libertà individuale, domestica o al limite religiosa che consente a ciascun cittadino di fare ciò che vuole se non infrange l’altrui libertà. Nella sua casa, nella sede di un’associazione o nella grande Moschea di Monte Antenne. Già, ma qui si sta a Piazza dei Mirti, sul suolo della Repubblica italiana dove a nessuno dovrebbe essere consentito di violare le nostre leggi e i nostri precetti costituzionali, rischiando di indurre altri cittadini a comportarsi in modo analogo. È giusto far esibire pubblicamente a un gruppo di professanti la reclusione illegale e incostituzionale della donna in quanto tale e la menomazione dei suoi diritti primari? La risposta è certamente chiara: non è giusto”, aveva detto il vicepresidente della Camera.

Eppure in tv, si è consumato l’ennesimo scempio nel silenzio assordante delle femministe della prima ora. Per l’imam le donne musulmane devono tenere ben lontano il loro lato b dagli occhi indiscreti degli uomini. E così in studio Cruciani fa notare: “Ma le donne non sono nude…”, ha affermato l’opinionista con l’espressione incredula. Ma niente da fare l’imam ha mantenuto il punto. E a quella di Cruciani si è aggiunta anche l’incredulità del conduttore Paolo De Debbio e del pubblico presente in studio. Frasi quelle dell’imam che sono totalmente fuori dai nostri tempi, dalla nostra cultura. 

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