L’escort uccisa a Siena collega il suicidio di Rossi alla confessione di De Pau

L’omicidio di Lucelly soltanto tre giorni prima della morte del capo comunicazione di Mps. E a pochi metri di distanza.

ROMA – Il killer delle prostitute è anche l’assassino di David Rossi, capo ufficio comunicazione del Monte Paschi Siena, deceduto il 6 marzo 2016 dopo un volo nel vuoto dalla finestra del suo ufficio? Secondo la confessione di Giandavide De Pau, 51 anni, autista del boss ergastolano Michele Senese, accusato della morte violenta di tre prostitute, sembrerebbe proprio di sì. Va da sé che ancora non ci sono riscontri investigativi alle dichiarazioni del presunto assassino di Li Yanrong, Yang Yun Xiu e Martha Lucia Torres Castan morte ammazzate il 17 novembre 2022, che in quanto a credibilità vale meno di zero. Il detenuto e indagato per triplice omicidio, il cui processo si è aperto lo scorso 22 febbraio, è accusato anche dell’aggressione di una ragazza brasiliana di 21 anni, costretta per salvarsi a fuggire nuda in strada il 15 giugno dello stesso anno sempre a Roma.

Dunque che cosa c’entra De Pau con la morte sospetta di Rossi il cui caso si è chiuso per suicidio? Lo spiega l’avvocato Carmelo Miceli, legale di fiducia della famiglia Rossi:

” De Pau è un soggetto imputato come sex offenderafferma il penalista – Non è un mistero che tre giorni prima dello strano volo di David Rossi dalle finestre del Monte dei Paschi di Siena sia stata uccisa una escort e che la persona condannata per quel delitto in più occasioni ha affermato di aver omesso dei particolari, che non era da solo, e che è l’omicidio della donna sarebbe collegato a quello di David Rossi…”.

Giandavide De Pau, in galera con l’accusa di triplice omicidio

Dunque De Pau potrebbe aver partecipato all’omicidio di Lucelly Molina Camargo, ritrovata cadavere in via Vallerozzi, a circa 250 metri di distanza da dove è stato ritrovata la salma di David Rossi.

Per questo delitto è stato condannato in via definitiva tale William Villanova Correa che avrebbe in parte ritrattato le precedenti dichiarazioni affermando di non essere stato da solo ad uccidere la prostituta la cui morte sarebbe collegata sia ai festini a luci rosse con i colletti bianchi senesi, a cui avrebbe partecipato, sia al decesso di Rossi. Tali rivelazioni non hanno portato a nulla e anche la pista dei festini a luci rosse, nonostante molteplici dubbi, non sarebbe approdata ad alcun fatto concreto. Per due volte infatti il caso David Rossi è stato archiviato e una terza indagine su eventuali omissioni nell’inchiesta fa la “pendolare” tra Genova e Siena senza venire a capo di niente.

David Rossi

Di contro la Commissione parlamentare d’inchiesta, nominata dallo scorso governo, è giunta a due conclusioni che sembrano contrastanti: “Sulle lesioni rinvenute sul corpo i medici hanno detto che non sono riconducibili alla caduta. Invece per quanto riguarda l’indagine balistica il Ris e l’università La Sapienza hanno fatto una ricostruzione in 3D in cui si sostiene l’ipotesi suicidaria”. Il fascicolo è stato poi inviato alla Procura senese ma pare che di riapertura delle indagini non se ne parli.

Per gli avvocati della famiglia Rossi la parola resa non esiste e partono al contrattacco:

”Abbiamo fondato motivo scientifico di ritenere che la ricostruzione balistica operata dal Ris sia inattendibile – spiega l’avvocato Miceli – poi ci sono le dichiarazioni di De Pau mentre da altre indagini emerge che la mafia potrebbe aver avuto un ruolo nell’omicidio del capo comunicazione Mps. Chiederemo di acquisire atti e capire cosa intendono fare i magistrati dopo queste novità”.

La foto di William Renan Villanova Correa

Sempre che si tratti di reali novità ma se ne potrà sapere di più una volta che la polizia capitolina avrà avviato le verifiche investigative per trasformare in indizi consistenti le parole di De Pau che pare non abbia fornito particolari pregnanti a corredo delle sue rivelazioni.

Ma c’è di più: l’avvocato difensore del presunto killer di prostitute, Alessandro De Federicis, per dimostrare le precarie condizioni psichiche del suo assistito ha chiesto di ascoltare, nell’ambito del processo, un commissario della polizia di Stato e un vice ispettore che avrebbero acquisito, per altra indagine, le spontanee dichiarazioni di De Pau già il 22 maggio 2019 presso il carcere di Regina Coeli al riguardo della propria partecipazione nell’omicidio Rossi. Dopo un mese De Pau veniva scarcerato.

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