L’eredità del giudice Rocco Chinnici: un concorso nazionale per gli studenti

Promosso dalla sezione UCIIM di Varese vedrà l’assegnazione di un premio. La consegna dei lavori è prevista entro il 31 gennaio 2025.

Varese – Seguire la testimonianza e onorare la memoria del giudice Rocco Chinnici, ucciso 41 anni fa da Cosa Nostra, partendo dai banchi di scuola. La diffusione della legalità è alla base del concorso nazionale promosso dalla sezione UCIIM di Varese, intitolata ai magistrati eroi Paolo Borsellino e Rocco Chinnici, impegnata attivamente nella promozione dell’Educazione civica, con un focus particolare alla cultura della legalità per la costruzione di una cittadinanza consapevole e responsabile. Da qui l’idea del concorso nazionale per le scuole, assegnando il “Premio Rocco Chinnici”.

Il concorso, aperto a tutte le scuole, di ogni ordine e grado, offre l’opportunità di realizzare progetti creativi e didattici, stimolando gli studenti ad esprimere un convinto impegno per la costruzione di una società migliore, più giusta e inclusiva, diffondendo la cultura della legalità, e seguendo la testimonianza del magistrato siciliano Rocco Chinnici, che ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta contro la mafia. Fu lui a istituire il primo pool antimafia per affrontare in modo organico e strategico la criminalità organizzata.

L’uccisione del giudice Rocco Chinnici

La “sua eredità e la promozione dei valori della giustizia – spiegano gli ideatori del concorso – è ancora viva nel lavoro di molti magistrati, attivisti e cittadini, che si battono per un’Italia libera dal malaffare. Gli studenti di ogni ordine e grado sono invitati a realizzare disegni, poesie sui temi del rispetto e la solidarietà; saggi brevi e video, sul tema della legalità oggi tra i ragazzi; articoli e ricerche sulla figura di Rocco Chinnici, e sul legame tra lo sviluppo economico e la legalità”. La consegna dei lavori del concorso è prevista entro il 31 gennaio 2025 e la premiazione avrà luogo presso il Palazzo Estense di Varese, con la partecipazione della figlia, Caterina Chinnici, europarlamentare di Forza Italia, e la consegna del diploma di “Ambasciatore dell’Educazione Civica” ai docenti che si sono distinti nell’azione creativa e didattica di una disciplina trasversale e formativa del senso civico e di una cittadinanza attiva e responsabile.

Il creatore del pool antimafia credeva fermamente nell’importanza della cultura e del lavoro. Tra gli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, di fronte a una mafia sempre più violenta e potente, portò coraggiosamente avanti il suo lavoro di magistrato con straordinarie intuizioni e una eccezionale forza innovativa. Fu inoltre il primo magistrato a uscire dalle aule dei Tribunali per andare nelle scuole e parlare ai ragazzi dei pericoli della droga, il cui traffico mondiale era, allora, l’attività principale della mafia. L’obiettivo era sensibilizzare le nuove generazioni su questa grave minaccia alla democrazia. E oggi quelle generazioni lo ricordano, tra mille eventi e celebrazioni, anche con questo concorso.

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