La nuova norma prevede anche la flagranza differita e arriva dopo un’escalation di violenze e aggressioni, sia verbali che fisiche, tali da configurare un’emergenza nazionale.
Roma – Via libera definitivo della Camera, con 144 voti a favore e 92 astenuti, alle misure per contrastare la violenza sui professionisti sanitari e socio-sanitari nell’esercizio delle loro funzioni e il danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.
La norma prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.
La legge arriva dopo una lunga e inquietante escalation di violenze e aggressioni, sia verbali che fisiche, ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari, tali da configurare una vera e propria emergenza nazionale.
Nei giorni scorsi a Lamezia Terme il primario del Pronto soccorso è stato aggredito a manganellate alla schiena dai parenti di una paziente appena dimessa. Quindi un infermiere era stato preso a pugni nel pronto soccorso di Reggio Emilia da un 16enne in stato di alterazione. E sempre alcuni giorni fa, a Trieste in carabinieri hanno arrestato un 19enne moldavo, residente in città, per lesioni personali aggravate ad un altro infermiere, stavolta in servizio nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Cattinara.