L’Aia – 32 arresti in serie di azioni contro la mafia italiana in Spagna

La scorsa settimana 32 sospetti legati alla ‘ndrangheta italiana sono stati arrestati in Spagna per il loro coinvolgimento nel traffico di droga su larga scala e nel riciclaggio di denaro sporco.

L’Aia – L’operazione di polizia è stata resa possibile grazie al dispiegamento di circa 500 agenti delle Forze dell’ordine, tra cui squadre di intervento speciale, unità cinofile, elicotteri e droni. Questo blitz fa seguito a una complessa indagine avviata dalla Guardia Civile spagnola (Guardia Civil) che ha lavorato a questo caso insieme all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza italiani, con il supporto di Europol ed Eurojust.

Questa operazione ha portato a:

32 arresti;

40 perquisizioni domiciliari a Ibiza, Barcellona, ​​Malaga e Tenerife;

Lo smantellamento di una piantagione di cannabis indoor (600 piante);

I sequestri comprendono circa 300.000 euro in contanti, 18 chili di anfetamine, 4,5 chili di cocaina, armi da fuoco e munizioni.

L’indagine ha messo in luce l’esistenza nelle Isole Baleari in Spagna di un gruppo criminale organizzato legato al sindacato della ‘Ndrangheta. Si ritiene che la banda criminale abbia svolto un ruolo attivo nel traffico di cocaina e cannabis tra Spagna e Italia, utilizzando veicoli dotati di scompartimenti nascosti e motoscafi per il trasporto della droga.

Smantellata intera piantagione di cannabis

I membri di questa organizzazione criminale userebbero regolarmente la violenza, inclusa la tortura, per promuovere i loro obiettivi criminali. Alcuni degli arrestati sono legati a una serie di omicidi in Italia. L’indagine ha anche scoperto il possesso illegale di armi da fuoco da parte di alcuni membri di questa banda criminale. I profitti illeciti sono stati reinvestiti in immobili in Spagna per nascondere la loro origine illegale, inquinando l’economia legale.

Europol ha sostenuto questa indagine fornendo competenze su misura e un ampio supporto di analisi e facilitando lo scambio di informazioni attraverso i suoi canali sicuri. Lo sfruttamento dell’intelligence critica effettuata da Europol è stato fondamentale per lo sviluppo del caso.

Durante la fase in tempo reale dell’operazione un ufficio mobile di Europol è stato inviato in Spagna per facilitare lo scambio di informazioni in tempo reale e il controllo incrociato dei dati raccolti nel corso dell’azione contro le banche dati di Europol.

L’operazione dell’Europol per sgominare il gruppo criminale

Il caso è stato aperto presso Eurojust dalle autorità italiane nell’aprile 2022. L’Agenzia ha ospitato due riunioni di coordinamento per facilitare la cooperazione giudiziaria e ha fornito sostegno agli sforzi investigativi coordinati, compresa l’organizzazione di una giornata d’azione in Spagna.

Questa indagine è stata supportata dal progetto ISF4@ON, finanziato dall’UE, un’iniziativa a guida italiana per contrastare i gruppi criminali organizzati di tipo mafioso attivi in ​​Europa.

Con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, Europol sostiene i 27 Stati membri dell’UE nella loro lotta contro il terrorismo, la criminalità informatica e altre forme di criminalità organizzata. Europol collabora anche con molti paesi partner non UE e organizzazioni internazionali. Dalle sue varie valutazioni delle minacce alla raccolta di informazioni e alle attività operative, Europol dispone degli strumenti e delle risorse di cui ha bisogno per fare la sua parte nel rendere l’Europa più sicura.

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