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La toilette è ancora una conquista per molti

Arriva il World Toilet Day per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla grave carenza dei servizi igienico-sanitari. Sono circa 3,5 miliardi i cittadini del Pianeta che non hanno accesso a servizi essenziali. Mentre in Giappone ci sono le toilette tecnologiche in tanti non hanno un bagno.

Roma – I servizi igienico-sanitari non sono per tutti. Sembra un aspetto banale della vita quotidiana, però non tutti, nel mondo, possono usufruirne. Per questo l’ONU nel 2013 ha istituito il “World Toilet Day” (Giornata Mondiale del Gabinetto), svoltasi lo scorso 19 novembre, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni su questo problema. Si stenta a credere che possa esistere un fenomeno di questo tipo se pensiamo che, ad esempio, in Giappone esistono toilettes tecnologiche per rendere comoda una necessità naturale.

Si va dalla tavoletta riscaldata a quella che si apre appena si entra in bagno, dai bidet frontali o posteriori alle musichette, tutto per offrire la massima privacy. Mentre, al contrario, sono più di 400 milioni le persone senza, che sono costrette a fare il loro bisogni all’aperto. Il numero arriva fino a 3,5 miliardi, se si considerano coloro che usufruiscono di servizi igienico-sanitari di infimo livello. D’altronde, il bagno, come è conosciuto ai giorni nostri, è una conquista di qualche secolo fa. Esso ha seguito gli usi, i costumi delle varie epoche storiche e il progresso tecnologico e scientifico. Un rapido excursus storico ci dice che le latrine dell’impero Romano, in cui i bisogni corporali erano un fatto condiviso, erano dotate di un sistema di scorrimento dell’acqua per spingere i bisogni nelle fogne.

Perché trattare gli escrementi è stato, sempre, una questione di salute. Anche in altre civiltà del passato ci sono stati esempi simili. Tuttavia, soltanto nel XVI secolo apparve qualcosa di simile al gabinetto moderno e verso la fine dell’800 iniziò a diffondersi, insieme alla carta igienica. La gran parte della popolazione, per secoli, per i propri bisogni ha utilizzato gli orinali che venivano smaltiti in appositi pozzi neri. Quest’ultimi venivano svuotati da personale addetto, una sorta di netturbini ante litteram e venduti, poi, come fertilizzanti. Solo la costruzione di fognature collegate a gabinetti con lo sciacquone ha segnato un momento decisivo a difesa della salute pubblica. Perché il problema non era solo dove espletare i propri bisogni e come lavarli, ma il sistema di raccolta e smaltimento.

Un wc tecnologico utilizzato in Giappone

E fino a quando non sono state costruite reti fognarie idonee e sistemi di trattamento all’altezza, gli escrementi continuarono a rappresentare una criticità igienica di un certo spessore. Il rischio, nelle grosse città, era la possibile contaminazione delle fonti di approvvigionamento dell’acqua per gli usi domestici. Ed è quello che accadde, a Londra, quando il Tamigi si inquinò e non furono pochi i casi di colera nell’800. Indubbiamente, questo è un rischio che non sembrano correre, almeno le società più avanzate. Tuttavia, l’importanza del “Word Toilet Day” è dovuta al fatto che non bisogna dimenticarsi com’eravamo e non considerare scontati tutti i comfort che abbiamo.

Soprattutto avere la consapevolezza dell’importanza dei sistemi fognari, puliti e funzionanti. Non poter usufruire di bagni idonei o, addirittura, non averli proprio è un problema collegato all’approvvigionamento di fonti d’acqua non inquinata. I due aspetti, se gestiti con superficialità, possono provocare danni notevoli, come ad esempio, epidemie di colera, tifo, polio, dissenteria e simili che, soprattutto, nel cosiddetto Terzo Mondo possono sempre palesarsi in ogni momento.

L’importanza di sistemi fognari puliti

Non si è mai compreso perché gli organismi internazionali o l’ONU stesso non abbiano messo in pratica politiche di costruzione di sistemi fognari, smaltimento di escrementi e di bagni decenti per tutti. Si eviterebbero una serie di criticità e, soprattutto, la possibilità di trasmissione di malattie pericolose anche all’opulento occidente con tutti gli effetti, che, ad esempio, il Covid-19 ha evidenziato!

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