L’opposizione, in democrazia, ha un ruolo importante ma il Pd, forse da troppi anni al potere, si è notevolmente intorpidito. Non avendo altro da fare i suoi parlamentari inveiscono contro le istituzioni, chi dall’estero, chi da casa nostra. Potrebbero spendere meglio il tempo cosi da rendere conto ai pochi elettori rimasti.
Roma – Le opposizioni sul piede di guerra. Ma anche sul piano verbale e provano a gettare benzina sul fuoco di una maggioranza che ancor prima di ricevere la fiducia dal Parlamento è stata messa alla berlina con dichiarazioni che fanno male alla credibilità dell’Italia:”…L’inizio di questa legislatura – ha dichiarato il segretario del Pd a margine del congresso dei socialisti europei – è il peggiore che potesse esserci. Chi ha vinto invece di riappacificare il Paese lo sta dividendo…”.
Questo è quanto ha detto Letta dopo aver augurato a questo governo di cadere subito, magari con qualche spinta. Sdegnata la risposta del Premier Meloni:”…Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente logica perversa è scandaloso e rappresenta un danno per l’Italia, per le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale…”. E Letta ha ripetuto la sua magra figura.
Le fake news ormai sono sempre dietro l’angolo, ma quando queste provengono da un parlamentare lo sdegno e la preoccupazione di come si sia impoverita la politica è, purtroppo, qualcosa che lascia l’amaro in bocca. Infatti un video con false dichiarazioni da parte del neo presidente della Camera Lorenzo Fontana, sarebbe stato messo in rete da Laura Boldrini, deputata dem, la quale dopo la caduta di stile, e non solo, fa retromarcia con tanto di scuse allo stesso Fontana. Il video, poi cancellato, poneva in evidenza alcune espressioni in cui l’esponente leghista attaccava con toni pesanti e offensivi i bambini non europei.
Immagini non del tutto corrispondenti al vero tanto che la stessa Boldrini, ex presidente della Camera, aveva definito Fontana un “putiniano, estremista, voluto da Meloni in sfregio alla Costituzione antifascista e ai suoi principi di uguaglianza e inclusione”. Insomma un’altra rovinosa caduta politica, come quella di Letta, che getta discredito su tutta l’opposizione, la quale non avendo nulla da dire sulla attività di governo sferra attacchi a casaccio che denotano insofferenza, rabbia e pregiudizi personali. Possibile che non sappiano fare altro?
Se la vicenda si fosse fermata qui sarebbe stato, comunque, da parte della Boldrini un bel gesto di responsabilità e di auto critica che avrebbe potuto invertire il giudizio negativo sulla parlamentare. Invece nonostante abbia continuato a dispiacersi per l’inconveniente e la disinformazione, rilancia alcune accuse sempre contro Fontana attribuendogli alcune affermazioni come: “Schifezze le coppie gay e altri passaggi che confermano – secondo la deputata dem – il pensiero del neo eletto presidente della Camera”.
Che dire, è vero che siamo in democrazia ma un maggiore rispetto per chi rappresenta le istituzioni sarebbe gradito, così come non perdere tempo a disquisire sulla declinazione al maschile o al femminile di “Presidente” del governo. Insomma l’Italia vive una delle fasi più difficili della storia recente e la sinistra non trova di meglio che polemizzare sull’appellativo ufficiale con cui riferirsi al Premier e sull’uso dell’articolo determinativo “il o la”.
Intanto il Bel Paese attende risposte urgenti e pare che Meloni stia andando proprio in questo senso. La sinistra si faccia parte diligente per spronare la maggioranza affinchè gli italiani riescano a rialzarsi. Se davvero hanno a cuore il futuro della nazione.