HOME | LA REDAZIONE

La sinistra in caduta libera

Un’opposizione allo sbando rende più forte l’area di governo. Con il Pd ridotto ai minimi storici sarà difficile risalire la china specie sui grandi temi che un tempo erano il biglietto da visita del dem, per non dire veri e propri cavalli di battaglia quali l’immigrazione e le battaglie sociali. Oggi di tutto questo rimane ben poco.

Roma – Tormenti e ancora tormenti all’interno del cosiddetto “Terzo Polo”, tra calendiani e renziani. Invece nelle fila riformiste e moderate prevale la responsabilità di tenere dritta la barra del Pd sul pluralismo interno, necessario in un partito nato con diverse connotazioni ideali. Lo slogan è “guardiamo con attenzione a quello che accade, ma non c’è alcuna preoccupazione”. Beati loro. Il tema, semmai, è capire cosa faranno Azione e Più Europa, formazioni con le quali Elly Schlein ha avviato la campagna per il salario minimo e che potrebbero essere compagne di altre battaglie in questi giorni di ripresa dei lavori parlamentari.

Renzi e Calenda: prima si, poi no, poi ancora si, oggi si e no…

La neo-segretaria, per riaccendere i motori di una opposizione che cerca di accreditarsi come alternativa di governo, si è inventata la petizione online per dettare la linea al governo sul salario minimo. Sono state raccolte, fino adesso, circa 200mila sottoscrizioni. Per i dem un vero successo, nonostante la piattaforma sia andata in tilt subito dopo il lancio della proposta.

La realtà, però, è un’altra. Indipendentemente dai nomi dei firmatari, a volte ripetuti e con identificazione un po’ surreale, l’iniziativa serve solo a fare credere che ci sia un più vasto consenso sul salario minimo. Ma il valore dell’iniziativa da un punto di vista concreto non serve a nulla. Non si fa politica a suon di petizioni, non si sostituisce il voto degli italiani a botte di quesiti online. Se la sinistra vuole governare deve passare dalle elezioni e, ovviamente, vincere.

Poi, se proprio vogliamo dirla tutta, quando sedevano comodamente fra gli scranni dell’esecutivo non hanno mai smaniato per il salario minimo, dunque perchè proprio adesso tutto questo rumore? Anzi li ricordiamo tutti piuttosto contrari senza dimenticare che la proposta pentastellata, a cui si è posto all’inseguimento il Pd, è stata una delle cause della caduta del governo Draghi.

Elly Schlein

Comunque è vero quello dei democratici si sta sempre più delinenando come un partito che ha perso smalto su tante questioni che prima lo caratterizzavano. In sostanza un tempo c’era un partito, il Pd, paladino dell’accoglienza, il quale senza preoccuparsi della sua gestione, era per l’integrazione tout court. Oggi i suoi sindaci dicono basta agli immigrati e si rivoltano nei confronti di un buonismo pasticciato e inconcludente e mettono Schlein in difficoltà.

In mezzo, infatti, c’è una decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha stabilito non più la concentrazione di chi arriva negli hub di Lampedusa e delle altre zone costiere ma la loro distribuzione lungo la Penisola. La linea dei dem, in pratica, cambia quando le situazioni li mettono davanti ad una realtà dura da gestire, ma che varrebbe la pena di sostenere per una uguaglianza, non solo parolaia, ma nei fatti messa in pratica.

Sul decreto Extraprofitti, comunque, la vicenda si complica. Perché ricevuto il plauso di tutta la sinistra e del M5s, il problema si porrà in sede di conversione in legge quando arriverà in Parlamento. Se verrà messa la fiducia, nulla questio, così ogni partito dell’opposizione potrà mantenere la propria posizione anche critica sul provvedimento, senza che la cosa possa intaccarli minimamente.

Se invece non verrà richiesta (la fiducia), tutta l’opposizione dovrebbe, per coerenza, votare favorevolmente per la conversione in legge del decreto Omnibus e dare legittimità ed autorevolezza alla premier. Ciò al netto di ogni originaria paternità e concepimento della proposta di tassare le banche, che tutti i partiti dell’opposizione si stanno assumendo con varie sfumature identificative. Sempre che la coalizione di centrodestra non intenda fare karakiri per i soliti interessi di partito.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa