La Sicilia maglia nera per emissioni di sostanze fluorurate

Catania nella top ten nazionale per concentrazione di PFAS: quasi 90 tonnellate rilasciate in 16 anni nell’isola.

La Sicilia si colloca ai vertici della classifica nazionale per rilascio di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e composti fluorurati nell’ambiente. I dati emersi dal Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di inquinanti rivelano una situazione critica, con il capoluogo etneo che primeggia tra i dieci comuni italiani maggiormente interessati dal fenomeno.

Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2023, il territorio siciliano ha visto il rilascio di circa 88,5 tonnellate di questi composti chimici. La distribuzione geografica mostra una forte concentrazione nella zona di Catania, dove sono state rilasciate oltre 70 tonnellate del totale regionale, rappresentando quindi circa l’80% delle emissioni isolane.

Le sostanze fluorurate, note per la loro estrema persistenza nell’ambiente, possono diffondersi attraverso diverse matrici ambientali – atmosfera, risorse idriche e terreni – con potenziali conseguenze sulla salute pubblica. Questi composti chimici, una volta dispersi, permangono nell’ecosistema per tempi lunghissimi senza degradarsi naturalmente.

La gravità della situazione ha spinto un rappresentante italiano al Parlamento europeo, Giuseppe Antoci del Movimento 5 Stelle, a presentare un’interrogazione formale alla Commissione europea da Bruxelles. Il documento chiede all’esecutivo comunitario se sia informato della situazione siciliana e quali misure intenda adottare per affrontare l’emergenza.

Antoci

L’interrogazione fa riferimento al quadro normativo europeo esistente in materia: il regolamento sui gas fluorurati, il sistema REACH per la registrazione e valutazione delle sostanze chimiche, le restrizioni specifiche sui PFAS e la strategia complessiva “Inquinamento Zero” lanciata dall’Unione Europea.

Gli obiettivi dichiarati dell’iniziativa parlamentare includono la verifica dell’efficacia dei sistemi di monitoraggio ambientale, la promozione di politiche per ridurre le emissioni alla fonte e la realizzazione di indagini epidemiologiche approfondite nelle zone territoriali maggiormente esposte ai contaminanti.

Il documento presentato alla Commissione sollecita una verifica puntuale del rispetto degli obblighi di controllo e contenimento delle emissioni da parte delle autorità italiane competenti. Viene inoltre richiesto il sostegno europeo per implementare azioni concrete finalizzate alla prevenzione dell’esposizione della popolazione, con particolare attenzione al territorio catanese dove i livelli di concentrazione risultano tra i più elevati rilevati in ambito nazionale.

L’eurodeputato sottolinea come aree già caratterizzate da fragilità ambientali non possano essere abbandonate senza adeguate misure di tutela, evidenziando la necessità di interventi immediati ed efficaci piuttosto che limitarsi alla mera raccolta di statistiche allarmanti.

Le sostanze perfluoroalchiliche rappresentano una famiglia di composti chimici sintetici utilizzati in numerosi processi industriali e prodotti di consumo per le loro proprietà idrorepellenti e resistenti al calore. La loro capacità di accumularsi negli organismi viventi e nell’ambiente, combinata con possibili effetti sulla salute umana, ha portato a crescenti preoccupazioni a livello internazionale e all’adozione di normative sempre più stringenti per limitarne l’uso e le emissioni.