La riedificazione come l’Araba Fenice

Il sisma di nove anni fa ha lasciato segni indelebili. Un megaospedale ancora in cantiere e la lentezza della ricostruzione aumentano i già tanti disagi della popolazione.

Rieti La situazione post-terremoto, in nove anni, è realmente quella che appare sotto gli occhi di tutti. E’ stato fatto poco e quel poco, per molti cittadini, è stato fatto male. Le priorità sono state rispettate solo in parte mentre le periferie sembrano abbandonate ad un triste destino. Ritardi e lungaggini burocratiche hanno fatto il resto mentre di concreto non c’è molto, a sentire le numerose testimonianze di cittadini residenti sia ad Amatrice, che nelle frazioni e in altri centri duramente colpiti dal terremoto. Governo e Regione Lazio, però, la vedono diversamente:

La ricostruzione di Amatrice – si legge in un comunicato della Regione Lazio datato 1 Agosto 2025sia sul fronte pubblico che privato, sta registrando un significativo cambio di passo, grazie all’impegno della Regione Lazio, del presidente Rocca, dell’assessore Rinaldi e del Governo, del commissario al Sisma Castelli. Ma non si tratta solo di ricostruzione materiale, il lavoro sinergico tra istituzioni sta dando forma anche a un’altra ricostruzione: quella economica…

Proseguono i lavori del nuovo ospedale Grifoni, realizzato per il 50%. La sua apertura è prevista per il 2026. Negli ultimi mesi si è registrato un notevole avanzamento nella pianificazione e nell’attuazione degli interventi per la ricostruzione pubblica. Sono circa 245 ad Amatrice e Accumoli, infatti, i cantieri avviati, i progetti in fase di gara o progettazione. Si evidenzia un’impostazione trasversale, orientata al coordinamento tra soggetti pubblici e privati…

L’obiettivo non è solo ricostruire edifici e infrastrutture, ma anche restituire identità storica, sociale e culturale alle aree del Reatino

L’enorme struttura sanitaria, che doveva sorgere a valle, con pochi operai al lavoro

Un ritmo sostenuto è stato raggiunto dalla ricostruzione privata, soprattutto nelle frazioni e nei quartieri con minori vincoli. Nel 2025 sono stati conclusi circa il 49% del totale, di cui 81% con i danni lievi, 18% con danni gravi residenziali e il 40% con danni gravi produttivo. Un aumento di circa il 7% rispetto ai dati del 2024, con percentuali maggiori dove i danni sono più gravi…“.

Sono ripartiti i lavori al nuovo ospedale Grifoni di Amatrice dice Francesco Rocca, presidente Regione Lazio – Il cantiere è a buon punto e nel 2026, dopo i necessari passaggi tecnici, potrà riaprire: rinnovato, moderno e con nuovi servizi pensati davvero per i bisogni di questa comunità straordinaria, a cui sono legato profondamente. Stiamo lavorando senza sosta per recuperare il tempo perduto in tutta l’area del cratere, con oltre 240 interventi complessivi di ricostruzione pubblica e privata. Sappiamo che la situazione non è semplice, ma dopo anni di promesse disattese abbiamo finalmente cambiato passo...“.

Ma non basta. Il Comitato Civico 3e36, il 19 settembre 2025, postava su Facebook una sintesi della riunione con la Regione Lazio:

Il 19 settembre si è svolto un incontro alla Regione Lazio per fare il punto sulla situazione e i progressi del nuovo ospedale di Amatrice, come proposto dal Presidente della Regione Francesco Rocca nell’incontro del 31 luglio.

Cantiere Chiesa di San Francesco in Amatrice

Presenti:

• Presidente Regione Lazio, avv. Francesco Rocca

• Direttore Regionale Salute/Integrazione sanitaria, dott. Andrea Urbani

• Assessore Lavori Pubblici/Ricostruzione, arch. Manuela Rinaldi

• Direttore Generale ASL Rieti, dott. Mauro Maccari

• Sindaco di Amatrice, dott. Giorgio Cortellesi

Comitato Civico 3e36: Presidente Sonia Santarelli, Massimo Bufacchi, Alessandro Corradetti, Giancarla Pomponi, Maria Laura Santarelli

Punti principali emersi:

• Primo intervento: entro il primo semestre 2026 previsto l’avvio di un “Punto di Primo Intervento” collegato al DEA di Rieti.

• Posti letto: 15 in medicina, 20 in riabilitazione post-acuzie, 4 in day surgery (con possibilità di incremento futuro).

• Servizi previsti: ripristino delle attività cliniche pre-sisma, incluso Centro Dialisi con due postazioni; diagnostica per immagini con RMN “Total body” a 1,5 Tesla.

• Riabilitazione in acqua: condivisa la proposta di una vasca idrica per terapie nel nuovo edificio previsto accanto al pronto soccorso (con garage multipiano ed eliporto).

• Personale: concorsi attesi entro il 2025; obiettivo copertura area primo intervento nel primo semestre 2026, nonostante la nota carenza di professionisti.

• Apertura completa: obiettivo indicato per il 2027 (medicina, riabilitazione, ambulatori e laboratori).

• Telemedicina: ribadita la necessità di avviare il progetto finanziato nel 2017.

• Atto Aziendale ASL: richiesto aggiornamento con le previsioni relative al nuovo ospedale.

L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire i confronti periodici per monitorare i lavori e informare la popolazione.

Sul sito istituzionale del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016, il 9 aprile 2025, si leggeva:

“...Per la realizzazione del nuovo ospedale sono stati assegnati ulteriori 7,8 milioni di euro. Questo importo si aggiunge ai 5,4 milioni già stanziati con l’Ordinanza speciale 186, portando il contributo complessivo della Struttura commissariale a 13,2 milioni. A questi si sommano i 11,5 milioni già previsti con l’Ordinanza 109, i 11,6 milioni a carico del bilancio della Regione Lazio e i 6 milioni provenienti da una donazione del Ministero dell’Ambiente tedesco, per un quadro economico complessivo pari a 42,3 milioni di euro

Il centro storico di Amatrice

Ma c’è di più. Sullo stesso sito governativo seguivano le dichiarazioni del primo cittadino di Amatrice:

“…Da tempo dicevamo che dopo la ricostruzione immaginata, sognata, ideologica, che ha generato solo disillusione e rabbia, sarebbe arrivato il tempo della concretezza e della ricostruzione realistica – dichiara il sindaco Giorgio Cortellesi Un tempo che ci ha visti impegnati ad affrontare e superare non poche difficoltà e imprevisti. Sto parlando di Amatrice futura, con case, servizi e infrastrutture efficienti e moderne. I provvedimenti presi oggi in Cabina-sisma sono un ulteriore passo in questa direzione: nuovi interventi per un totale di 17,58 milioni di euro riguardanti il nostro centro storico e altri 7,8 milioni di euro destinati all’ospedale per l’elisuperficie e il parcheggio coperto. Un risultato che premia le sinergie e la collaborazione fattiva tra Governo, Comune, Regione e Struttura Commissariale...“.

L’11 Agosto scorso, sullo stesso sito istituzionale, si leggeva di un altro finanziamento:

È appena stata approvata un’importante novità per il nuovo Ospedale Grifoni di Amatrice, la struttura che avrà una funzione strategica rispetto all’offerta sociosanitaria per l’Alta Sabina. La Cabina di coordinamento ha dato il via libera un finanziamento pari a ulteriori 4,61 milioni di euro per i lavori finalizzati l’inserimento di un centro diurno socioriabilitativo all’interno dell’Ospedale di Amatrice. Tale centro sarà dotato di 10 posti letto, che si andranno ad aggiungere ai già previsti 40 posti letto di ricovero e ai 12 posti di foresteria. Tale somma verrà utilizzata anche per altre opere escluse inizialmente dall’appalto per mancanza di fondi, quali il reparto degenza riabilitativo al piano 0, la sala multi-culto al piano 1 e il completamento della parte impiantistica attinente. Intanto proseguono intanto i lavori dell’ospedale Grifoni giunti al 50%, la cui riapertura è prevista per il 2026…“.

Sul medesimo sito altre interessanti dichiarazioni di Cortellesi:

In questo ulteriore finanziamento non c’è soltanto la conferma di un forte interesse da parte delle istituzioni per una struttura iconica dell’identità di Amatrice – aggiunge il primo cittadino – che deve marciare di pari passo con la ricostruzione delle case, ma anche la certezza che si sta lavorando per una concreta visione strategica della futura offerta socio-sanitaria dell’area centrale dell’Italia…

Ancora ruderi e macerie in quello che era il centro storico di Amatrice

L’opera in questione, ovvero un mastodonte di cemento e ferro che male si inserisce nel contesto naturalistico circostante nonchè di difficile accesso, nel 2020 sarebbe dovuto costare 27,6 milioni di euro, finanziati dalla Regione Lazio per 11 milioni di euro, dal Ministero federale dell’Ambiente della Natura, dell’Edilizia e della Sicurezza Nucleare della Repubblica Federale di Germania per 6 milioni, oltre ai 10 stanziati dal Commissario di Governo. La megastruttura verrà realizzata dal Consorzio stabile di imprese Rennova di Teramo, mentre la progettazione è stata eseguita da “Valle 3.0” di Roma. La “cattedrale sanitaria“, criticata da ambientalisti e geologi per via dell’impatto sulla natura e per l’allerta sismica del territorio, dovrà poi essere munita di tutte le apparecchiature necessarie e di centinaia di dipendenti, in un momento in cui la sanità pubblica, lo avevamo già detto in un precedente servizio, è carente di medici, infermieri e personale amministrativo adeguato ai fabbisogni dell’enorme fabbricato che doveva sorgere a valle, nelle adiacenze della strada statale, dove le ambulanze, oltre che i pazienti e tutto il personale, avrebbero potuto raggiungerlo senza difficoltà, invece…

Al centro il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Ma adesso viene il bello. Il 24 agosto scorso, nono anniversario del terribile sisma, durante la manifestazione per ricordare la tristissima ricorrenza, il sindaco Cortellesi faceva marcia indietro puntando il dito contro le istituzioni centrali, le stesse con le quali, qualche mese prima, pare andasse d’amore e d’accordo:

Quest’anno per la prima volta non abbiamo invitato le istituzioni – ha esordito Cortellesi davanti ai suoi concittadini – Chi vorrà intervenire lo farà esclusivamente a titolo personale. Lo abbiamo deciso per due ragioni. Per ribadire il ruolo privato del dolore che deve essere vissuto intimamente dai cittadini, specialmente dopo tante passerelle. E poi, per dare un segnale politico a fronte di tante promesse non mantenute, che hanno a che vedere col nostro impegno e lavoro amministrativo…Dd esempio, abbiamo risolto il problema delle utenze idriche sui consumi presunti; tante le opere di urbanizzazione fatte, nuove strade e depuratori...”.

Seguiva un elenco parziale di promesse non mantenute a dire dello stesso sindaco:

1) I tavoli chiesti in passato alla Regione per risolvere definitivamente la questione dell’Alberghiero;

2) Siamo ancora in attesa di una risposta, sempre dalla Regione Lazio, sulla rendicontazione del Cas che ancora deve essere rimborsato dalla Protezione Civile. In questi giorni abbiamo mandato la 40esima integrazione. Come Comune abbiamo anticipato 8 milioni di euro attinti dalle donazioni, ma i soldi non sono infiniti;

Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice

3) Abbiamo circa 80 Sae libere che andrebbero riqualificate e sistemate. Servirebbero 900mila euro, ma anche qui attendiamo una risposta dalla Regione. Io non posso indebitare il Comune. L’affitto calmierato copre solo la metà dei costi e le case ricostruite sono ancora poche.

Di seguito, ancora, seguivano numeri e gli ultimi dati del 2025:

RICOSTRUZIONE

–           Tra pubblica e privata, stato dell’arte, avanzamento lavori: 40%

–           120 appartamenti RICOSTRUITI E CONSEGNATI

1) RICOSTRUZIONE PRIVATA (dati Ufficio tecnico Comune):

610 cantieri aperti; 765 pratiche DECRETATE dall’inizio del terremoto; 215 pratiche in istruttoria.

2) RICOSTRUZIONE EDIFICI PUBBLICI (dati Ufficio tecnico Comune):

2 interventi conclusi; 7 in corso di costruzione.

3) SAE: (Soluzioni abitative emergenziali)

537 SAE su una popolazione di 1.300 abitanti effettivi (456 SAE attualmente abitate); 81 “liberate” (tra chi l’ha lasciate, chi si è trovato un’altra sistemazione, chi è rientrato nelle case o le ha acquistate, e chi ha perso i diritti per restarci); utilizzabili circa 16, una parte inagibili e una parte vanno assegnate a chi rinuncerà al CAS (contributo autonomo di sistemazione); per renderle utilizzabili occorrono 890mila euro.

4) ALBERGHIERO

– Iniziati definitivamente i lavori dopo una variante al progetto iniziale (impresa: LEGNO-TECH IN RTI).

5) OSPEDALE

– In via di conclusione entro il 2026

6) TELE-ASSISTENZA-TELE-MEDICINA

– Presentata la piattaforma “Rescue&Care”, che consente ai più fragili di accedere ai servizi sociali e sanitari in una zona con obiettive criticità, specialmente nei mesi più freddi. Un progetto che vede la collaborazione sinergica tra Comune, operatori sociali, sanitari, Comunità Montana e Croce Rossa di Amatrice, che non intende sovrapporsi alle strutture sanitarie, ma accompagnarle, integrarle e supportarle meglio. Fortemente voluto dall’attuale Amministrazione, da alcune federazioni e da un istituto di credito che ha messo a disposizione un fondo di solidarietà da 230.000 euro.

Allo stato attuale i device consegnati ai cittadini sono oltre 30.

7) STRADE, INFRASTRUTTURE, SERVIZI PUBBLICI

– Strade per cui abbiamo chiesto fondi, li abbiamo ottenuti e lavori di ripristino completati (rifacimento asfalto, manutenzione): Bagnolo, Nommisci, Pinaco, Musicchio-Colli, Scai, Cornelle, Macchie Piane, Sacro Cuore, Rocchetta-Filetta, Retrosi-Icona Passatora, Aleggia, Pinaco, Prato, Poggio-Vitellino, Stalle della Comunità montana, Sant’Angelo, Sommati, Domo-Macchiola.

E ancora: ammodernamento SS 260 Picente che collega Amatrice con l’Aquila.

– Chiesti e ottenuti fondi per restauro cimiteri.

– Risoluzione della questione “acqua pubblica” e rapporti col gestore di energia elettrica.

Ma le cose stanno proprio cosi? Per i cittadini residenti nel comune sabino e nelle frazioni assolutamente no. Insomma la ricostruzione procede lentissimamente e pare non ci sia per nulla quel cambio di passo di cui parlavano i rappresentanti regionali e lo stesso Cortellesi in merito al “risultato che premia le sinergie e la collaborazione fattiva tra Governo, Comune, Regione e Struttura Commissariale…”. E il malcontento è più che palese:

Il centro della frazione di Bagnolo

“…C’è un cantiere aperto da qualche mese – dice un abitante di Bagnolo, frazione di Amatrice – ma solo questo. Il resto lo potete vedere con i vostri occhi. Giusto qualche festa padronale ci aiuta a passare il tempo ma quando torneremo nelle nostre case? Nulla è più come prima e con questa lentezza nei lavori si rischia di vanificare qualsiasi sforzo. Chi può se ne va altrove. In tanti sono andati via ma il problema è per chi rimane, per gli anziani che hanno bisogno di assistenza. Nove anni di silenzi… Non ci aspetta un futuro roseo…“.

Anche in altre località distrutte dal terremoto la sonata non cambia. Le persone, quelle rimaste nei moduli abitativi, lamentano anche la lontananza con gli altri residenti e la carenza dei mezzi di trasporto. Si sentono davvero abbandonati ad un destino che, più di qualcuno, inizia a considerare ineluttabile:

…Almeno a L’Aquila Berlusconi aveva costruito un complesso di casette dove aveva trasferito tutti gli abitanti della zona – aggiunge Clelia, 75 anni, di Accumoli qui ci hanno isolati ed è difficilissimo incontrarsi. Hanno speso e spendono un sacco di soldi ma noi, dopo 9 anni, siamo ancora dentro gli alloggi di ferro e plastica mentre l’inverno già si fa sentire. Nulla sarà come prima…“.

I moduli abitativi di Accumoli

Un ospedale troppo grande, costosissimo, e che doveva sorgere a valle in uno con la ricostruzione dei centri colpiti dal sisma, che procede troppo lentamente e a fronte di costi che lievitano di mese in mese, rendono chiara l’attuale situazione di enorme disagio della popolazione. Per non parlare delle pochissime imprese rimaste in zona e di qualche speculazione che non manca mai laddove girano vorticosamente milioni di euro. Il resto è solo propaganda.