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LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI: ITALIEN RAUS

A volte ritornano. E sono anche peggio:”… Le misure usate per contrastare il Covid-19 peggioreranno i conti pubblici italiani – fanno sapere da Commerzbank – la perdita dell’investment-grade è quasi inevitabile. Suggeriamo di chiudere le posizioni lunghe, cioè di vendere i Btp…”. Che cosa aspettiamo a rispondere alle bordate?

La Grecia assomiglia sempre di più a una moderna colonia tedesca. Seppur in piena crisi pandemica, la Germania ha piazzato un nuovo colpo finanziario prolungando il controllo sulla maggior parte del traffico aereo ellenico. La favoletta di Berlino che tende le braccia ad Atene per salvarla, in realtà, si è rivelata un incubo non privo di un tornaconto economico. Verrebbe quasi da chiedersi se dietro gli aiuti offerti dalla Merkel alla Grecia non vi fosse già un piano per estendere i propri tentacoli finanziari e assoggettare una volta per tutte la nazione che rappresenta la più grande civiltà del mondo.

Infatti, la società aeroportuale tedesca AviAlliance, già detentrice del 49% dell’aeroporto di Amburgo e 30% di quello di Dusseldorf, ha ottenuto il rinnovo della concessione per 20 anni dell’aeroporto ateniese. La somma, pari a 600 milioni di euro, verrà versata nei prossimi mesi. Non è sicuramente una notizia inaspettata. Nel 2015 durante le trattative per il terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro alla Grecia, Atene aveva promesso a UE e Fmi che avrebbe rinnovato la concessione dell’aeroporto a Merkel &Company.
Una sentita soddisfazione è stata espressa dal Fondo per le privatizzazioni greco (Hradf), che grazie al 30% delle quote rimane la seconda società per importanza nell’amministrazione dell’aeroporto. La società che gestisce la quota più importante rimane dunque la AviAlliance. Mentre il governo greco e Copelouzos controllano rispettivamente il 25% e il 5%.

“…La AviAlliance gestisce cinque aeroporti – si legge nel sito ufficiale della società – di diverse dimensioni e strutture: Atene, Budapest, Düsseldorf, Amburgo e San Juan (Porto Rico). La società ha costantemente accumulato le sue competenze nel settore aeroportuale. Nelle privatizzazioni aeroportuali di tutto il mondo, AviAlliance agisce come investitore, gestore strategico e concessionario. La società copre tutti gli aspetti delle privatizzazioni aeroportuali, dalle offerte e l’acquisizione di concessioni o partecipazioni azionarie fino alla ristrutturazione, finanziamento e sviluppo a lungo termine delle aviosuperfici. In qualità di partner industriale e consulente esperto, la società mette il proprio know-how a disposizione dei propri partner di investimento, consorzio e degli aeroporti nel proprio portafoglio…”

Il cospicuo debito greco contratto con l’Europa e in primis con la Germania, ha portato a selvagge privatizzazioni che hanno di fatto eroso la sovranità ellenica. Per la maggior parte dei cittadini greci i politici locali sono stati i principali colpevoli della svendita nazionale agli aguzzini teutonici. Invece di imporsi hanno condotto trattative al ribasso portando la nazione sull’orlo del fallimento.
In queste ore il timore che il default greco possa riproporsi nel Bel Paese appare concreto. Gli speculatori tedeschi stanno monitorando con molta attenzione gli sviluppi della regressione economica prodotta dal CoVid-19 in Italia. Le dichiarazioni degli analisti della Commerzbank, la seconda banca tedesca, le cui quote di maggioranza appartengono allo Stato, non lasciano adito a dubbi:

“…Le misure usate per contrastare il Covid-19 peggioreranno i conti pubblici (italiani). La perdita dell’investment-grade è quasi inevitabile. Suggeriamo di chiudere le posizioni lunghe, cioè di vendere i Btp. Il rapporto debito-Pil sfiorerà il 150% nel 2020 per scendere al 145% nel 2022 grazie al rimbalzo del Pil ma questo potrebbe non bastare a prevenire un down-grade a spazzatura…”.

Un messaggio che ha tutto il sapore di una dichiarazione di guerra nei confronti dell’economia italiana. I prossimi giorni saranno decisivi per capire il futuro nostrano ed europeo. Ad oggi una sola cosa appare certa: se costretti alla scelta sarà meglio rompere senza indugi con il trattato di Maastricht piuttosto che fare la fine della Grecia.

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