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La luce pericolosa

Il progresso e la tecnologia informatica ci offrono indubbiamente un sacco di comodità, ma sono anche portatori di effetti nocivi per la salute.

Roma – Quando si trascorre troppo tempo davanti a un computer, pc e cellulari, la luce di colore blu, diffusa da questi dispositivi, può provocare danni alla salute delle persone. Ad esempio sul ritmo circadiano (quello fisiologico caratterizzato da un periodo di circa 24 ore) e sulla qualità del sonno. Nonostante se ne parli da tempo, non sono ancora chiari i danni provocati dalla luce blu, una delle più deleterie. Secondo l’Ospedale San Raffaele di Milano esistono diverse lunghezze d’onda che contribuiscono a formare la luce solare.

La luce blu è nociva per la salute.

Quella blu-viola, la più dannosa, è tra le più usate per gli schermi dei nostri dispositivi. Tra l’altro, questa è presente sulle strade che attraversiamo, con la luce a Led. Dal punto di vista sperimentale, non c’è ancora la “prova scientifica” della sua responsabilità sull’apparato visivo. Per averla, ci sarebbe bisogno di 30-40 anni di sperimentazioni per valutare i danni di chi è esposto a computer e quant’altro rispetto a chi non lo è. Comunque, negli esperimenti in laboratorio, le cellule in coltura soggette al test, dopo essere state tempestate di fasci di luce blu, hanno subito danni maggiori.

Per l’essere umano, durante il ciclo sonno-veglia, la luce blu funge da segnale, dandogli la sensazione di essere sveglio. Quindi, la prima cosa da fare è evitare un’eccessiva esposizione. Invece, spesso si notano bambini anche piccoli che si trastullano con questi aggeggi infernali. Per la… gioia di mamma e papà, si fa per dire, anch’essi fagocitati dallo stesso meccanismo. Ognuno sta per i fatti suoi senza colloquio fra di loro. L’interazione è solo virtuale. A lungo andare, l’eccessiva esposizione alle radiazioni irradiate dal dispositivo in uso in quel momento, già nell’età infantile potrebbe produrre danni con maggiore frequenza. Infatti, prolungando per tanti anni l’esposizione alla luce blu, si provocano danni all’apparato visivo in età più avanzata.

Dovremmo passare meno tempo possibile davanti agli schermi.

Certo che stabilire un limite di tempo all’uso di pc e cellulari, è molto complicato, vista la piega che ha preso il fenomeno. Comunque i benefici di una ridotta esposizione fanno bene, soprattutto ai più piccoli. Da più parti si ritiene, ad esempio, che l’esplosione della miopia dipenda anche dall’uso prolungato di pc, cellullari e tablet. Sono già stati escogitati strumenti come le cosiddette lenti anti luce blu, per cercare di porre un argine al fenomeno. Con queste lenti si riesce a tagliare la lunghezza d’onda blu-viola, che riduce gli effetti dannosi. Ma si tratta, al momento, solo di palliativi. La loro utilità dovrebbe essere studiata per alcuni decenni per dimostrare la loro valenza. Allo stato attuale, appare improbabile farlo.

È difficile sottrarsi alla seduzione dei dispositivi informatici, che si comportano come una piovra che coi suoi tentacoli stringe a sé e non lascia scampo. Seppur ancora non esistono prove scientifiche certe sui danni che l’esposizione alla luce provoca, ma solo dubbi, molto meglio cercare di dedicare meno tempo possibile all’utilizzo di pc e quant’altro. Quantomeno nel rispetto del principio di precauzione, per cui è più proficuo affidarsi alla cautela. Certo, andando in giro per le nostre città, in treno o in bus, quando ci si reca al lavoro o per altri motivi, si nota una marea di giovani e meno giovani intenti a guardare i loro smartphone.

Tanto concentrati nel comunicare con messaggi, che viene spontaneo chiedersi: “Ma che avranno da dirsi alle 6 di mattina”? E poi, se per un attimo portiamo indietro l’orologio della storia, quando Internet era in là da venire, ovviamente questa frenesia non esisteva. Si pensava, forse, solo a fare un po’ di baccano. Come sono cambiati i tempi…

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