La Lega espelle Grimoldi: ha riferito il voto di Bossi per Forza Italia alle europee

Nessun provvedimento contro Bossi. Saltano invece due leghisti vicini al Senatur in rotta da tempo con la linea di Matteo Salvini.

Roma – Il consiglio federale della Lega ha deciso all’unanimità di dare il via all’espulsione di Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega Lombarda, e di Gabriele Michieletto, consigliere regionale del Veneto. In una nota il Carroccio ha parlato di segnalazioni emerse su indicazione dei territori, “per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega”.

Paolo Grimaldi

A Grimoldi, in sostanza, viene imputato di aver fatto sapere, alla vigilia delle elezioni europee, il voto di Umberto Bossi per Marco Reguzzoni di Forza Italia. Ex deputato, Grimoldi viene considerato una specie di “portavoce non ufficiale” del primo segretario della Lega. E attorno al Senatùr negli ultimi tempi aveva raccolto il malcontento del Nord, sempre più insofferente nei confronti della leadership di Matteo Salvini, costituendo nel 2022 il “Comitato nord”, di cui era il coordinatore.

A Michieletto, invece, verrebbe fatto pesare un atteggiamento sempre più critico nei confronti della guida del partito. Verso Bossi, quindi, non è stato preso alcun provvedimento. “Una reazione scomposta alla debacle elettorale delle europee e delle amministrative”, ha replicato Grimoldi alla sua espulsione. Secondo l’ex deputato “non è vero” che la richiesta di espellerlo “arriva dai territori. Il congresso in Lombardia, per esempio, non viene fatto svolgere da 9 anni e il direttivo regionale non ha formalizzato alcuna richiesta, neppure si è mai riunito. Semplicemente si cerca di eliminare i leghisti storici rappresentativi. Solo così, forse – conclude Grimoldi – Salvini potrebbe rimanere segretario”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa