La guerra del Made in Italy contro il Nutri-score

Il sistema di etichettatura degli alimenti proposto dalla Commissione Europea rischia di escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da sempre fanno dei nostri prodotti agro-alimentari, gloria e vanto delle italiche tradizioni agro-alimentari. Il governo italiano interviene a difesa dei nostri prodotti.

Roma – Prepariamoci alla pugna contro il Nutri-score! E’ proprio vero, Giorgia Meloni ha veramente a cuore le sorti dell’Italia. E’ pronta ad ogni tipo di battaglia per difendere i prodotti italiani. Nel mese scorso, fresca di vittoria elettorale, è intervenuta nel Villaggio della Coldiretti a Milano per dichiarare tutta la sua contrarietà al Nutri-score, il sistema di etichettatura degli alimenti proposto dalla Commissione Europea. Questo modello rischia di escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da sempre fanno dei nostri prodotti agro-alimentari gloria e vanto delle italiche tradizioni agro-alimentari.

I prodotti che dovrebbero sostituirli sono di origine artificiale di cui, a volte, non è nota nemmeno la ricetta. Già in campagna elettorale l’attuale Premier aveva manifestato di voler tutelare i prodotti Made in Italy e contrastare il Nutri-score che penalizzano la nostra filiera agro-alimentare Inoltre, viene messo in moto il fenomeno dell’ “Italian Sounding”, che consiste nel far sembrare italiano un prodotto che tale non è, né per gli ingredienti, né per il luogo di origine, con gravi danni economici oltre che di immagine.

Il Nutri-score è nato come strumento contro l’obesità e le malattie cardiovascolari, grazie al nutrizionista francese Serge Hercberg. Si tratta di una scala di cinque colori e lettere che sancisce una valutazione della purezza degli alimenti, valutando il livello di zuccheri, grassi e sale contenuti in 100 grammi di prodotto. Si va, ad esempio, dalla lettera A di colore verde per gli alimenti sani alla E in rosso per quelli dannosi. Il sistema, adottato dalla Francia si è, poi, diffuso in Belgio, Germania, Olanda, Spagna e Lussemburgo.

Si è creato, però, un fronte di opposizione costituito da Italia, Grecia, Svezia, Ungheria ed altri. Questa scala mostra delle contrarietà. Ad esempio considera negativa la presenza di zuccheri negli alimenti, ma non prende in considerazioni i cibi con dolcificanti naturali. Inoltre, è rapportata su 100 grammi di prodotto, senza considerare la dose consigliata per una dieta sana. In contrapposizione, l’Italia ha proposto il “Nutriform Battery”, ovvero l’indicazione grafica in cui è indicata la percentuale di energia, grassi, zuccheri, grassi saturi, zuccheri e sale contenuta in ogni singola porzione rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata.

La speranza è che venga accolto dalle istituzioni europee. Altrimenti il governo appena insediatosi, che fa dell’identità nazionale uno dei suoi fiori all’occhiello, sarà pronto a sfidare l’Europa in una singolar tenzone. Armati di colapasta in testa, mestolo in una mano e forchettone nell’altra, salsicciotti avvolti in vita a mo’ di cartucciera, agnolotti e tortellini da usare come bombe a mano e prosciutti lanciati come missili in territorio nemico, allora sì che la vinceremo ‘sta guerra. Europa, a noi due!

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