La Bocconi vieta commenti sui bagni “gender neutral”. L’ira della Lega: “Ipocrisia”

Tre studenti sospesi per 6 mesi per aver violato il codice d’onore bocconiano. Il capogruppo del Carroccio Sasso: “Metodo liberticida”.

Roma – Tre studenti dell’Università Bocconi sono stati sospesi per sei mesi dal prestigioso Ateneo milanese, per avere pubblicato online alcuni commenti considerati inappropriati a proposito dei cosiddetti bagni “gender neutral”: vale a dire, quelli che non sono riservati solo a maschi o a femmine, ma sono, invece, indistintamente accessibili a tutti. “Non hanno rispettato il codice d’onore bocconiano sottoscritto quando si sono iscritti”, è la motivazione dell’Università, che ha suscitato un vespaio di polemiche. Soprattutto dalla Lega, che bolla il provvedimento come una “pericolosa censura”.

Secondo la Commissione disciplinare che ha preso la decisione, si tratterebbe di “messaggi e commenti riportanti pesanti allusioni sessuali e contenuti provocatori e offensivi nei confronti delle persone con “disabilità”. Messaggi che per l’istituto “violano il diritto al rispetto nei confronti di tutti gli appartenenti alla comunità accademica e sono inoltre lesivi dell’immagine e della reputazione della Bocconi”.

A dare il via alla controversia, è stata la segnalazione di uno studente transgender che – come ha spiegato su Instagram – ha ritenuto di dover intervenire contro commenti che “invece di esprimere un parere, deridevano e insultavano le persone transgender e quelle disabili”. Un metodo “liberticida e antidemocratico che dagli Atenei statunitensi si sta diffondendo anche quelli europei e italiani e che desta profonda indignazione e preoccupazione”, tuona il deputato Rossano Sasso, capogruppo Lega in Commissione Cultura alla Camera già sottosegretario al ministero dell’Istruzione. “Vietare il diritto allo studio è una posizione assurda. Ci auguriamo che la Bocconi riveda la punizione decisa”, aggiunge.

Rossano Sasso

“Uno studente trans, attivista politico di sinistra, avrebbe denunciato pubblicamente i commenti sui social dei tre studenti – continua Sasso – e la direzione della Bocconi, in stile polizia del pensiero, avrebbe comminato la sanzione della sospensione di 6 mesi. Una enormità, una punizione assurda che potrebbe pregiudicare la loro carriera universitaria, causandogli poi lo stigma dell’omofobia”. Secondo il capogruppo leghista, si tratta di un “atteggiamento eccessivo e, a nostro parere, diseducativo”.

Sasso poi aggiunge un ulteriore tassello: “Pare che lo stesso accusatore venga accusato di aver commesso qualche leggerezza sui social, come segnalato da altri studenti, mancando di rispetto alla memoria di alcuni defunti a lui invisi. La Bocconi non ceda definitivamente all’ideologia woke e soprattutto al doppiopesismo, anche perché in questo caso, nessun provvedimento di sospensione, nessuna censura, poiché proveniente da un attivista politico di sinistra”.

Dello stesso avviso anche l’eurodeputata del Carroccio Susanna Ceccardi: “Questa è l’ipocrisia di chi sostiene l’ideologia woke, con la sua censura settoriale che esclude le opinioni sgradite proprio in nome dell’inclusività”. A ogni modo, in America, Europa e Italia avanzano i bagni gender neutral. Una questione molto cara all’ideologia sinistra dem. A marzo del 2022 la questione aveva investito anche l’Ue. Mentre Biden minacciava l’embargo sul petrolio russo e Zelensky parlava di “guerra mondiale” al Parlamento Ue si discuteva di bagni “gender neutral” e linguaggio senza il maschile e il femminile.

Due gli emendamenti presentati alla Relazione sull’integrazione della dimensione di genere al Parlamento europeo, discussi l’8 marzo di due anni fa e approvati il giorno successivo, che hanno acceso la protesta del Carroccio, che assieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha votato contro. Nel primo l’Eurocamera ha chiesto che venisse effettuata “un’analisi della distribuzione e della progettazione dei servizi igienici del Parlamento per valutare la necessità di adattarli alle esigenze di tutti i generi, anche attraverso misure quali l’introduzione di servizi igienici neutri rispetto al genere e l’aumento del numero di servizi igienici con cestini della spazzatura e lavandini individuali per facilitare l’uso delle coppette mestruali e di altri prodotti sanitari”.

Nel secondo, invece, gli eurodeputati hanno chiesto che le traduzioni in tutte le lingue ufficiali dell’Ue tenessero conto di un’orientamento “neutro”, deplorandone l’attuale mancanza. Il Parlamento ha invocato anche “ulteriori azioni di sensibilizzazione e corsi di formazione specifici per i giuristi-linguisti”, assieme ad “una revisione periodica degli orientamenti e delle loro traduzioni, al fine di garantire che riflettano gli sviluppi di ciascuna lingua e rimangano accurati”

“Nemmeno la guerra e la crisi energetica riescono a fermare il fervore ideologico della sinistra in Europa”, aveva protestato l’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, sottolineando che “nonostante reali emergenze come un conflitto nel cuore del continente, crisi umanitaria con milioni di profughi, caro bollette da record e rincari dei combustibili, a Strasburgo si discutono e si votano provvedimenti proposti dalla sinistra che impegna le istituzioni comunitarie a introdurre bagni neutri nelle sue sedi, un linguaggio che non contempla più il maschile e il femminile, oltre a una legge elettorale che impone quote di genere ancora più vincolanti nelle commissioni e nei gruppi politici Ue, alla faccia della meritocrazia”.

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