Italiani da amare: il poliziotto “Giusto tra le Nazioni” morto a Dachau

Un autentico eroe italiano che si adoperò per salvare centinaia di ebrei dalle persecuzioni razziali. Una storia struggente di raro sacrificio: quella del commissario Giovanni Palatucci.

Roma – Dall’8 settembre del 1943 fu reggente della questura di Fiume e dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì a 36 anni il 10 febbraio 1945. Durante la sua permanenza a Fiume, come funzionario di Pubblica sicurezza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo salvando molte vite. Già nel 1937, quando era responsabile dell’ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.

Pochi giorni prima di essere deportato a Dachau con l’accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico disse ai suoi collaboratori “La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente“.

La Carta d’identità di Giovanni Palatucci.

È stato un esempio e portatore di quei valori di giustizia e servizio in favore dei cittadini. Per tale motivo Giovanni Palatucci, nel 1990, è stato dichiarato Giusto tra le nazioni. dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah dello stato di Israele, nel 1995 è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile è, dal 2004, lo Stato del Vaticano lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.

Nel corso degli anni la figura del poliziotto eroe è stata ricordata in molte città d’Italia. Grazie all’impegno della Polizia di Stato sono stati piantumati alberi in memoria del poliziotto e intitolate vie, piazze e scuole in suo nome. Tutte iniziative che, anche quest’anno, saranno celebrate e che danno valore al suo sacrificio e ai principi che hanno animato la sua azione al servizio degli altri, lasciando un segno indelebile per le generazioni future.

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