L'aguzzino si era dimostrato disponibile a sostenere e consolare quella donna sensibile ormai innamorata di lui. Irene, che viveva con la madre, si sentiva meglio con quell’uomo accanto ma dopo un paio di mesi l’atteggiamento di Davide cambiava repentinamente senza alcuna spiegazione. Secondo il più classico dei copioni che si conclude con un femminicidio.
Firenze – Condanna definitiva all’ergastolo per Davide Di Martino di 50 anni: ha ucciso con calci, pugni e coltellate l’ex compagna Irene Focardi di 43 anni. La Suprema Corte si è espressa nell’ultimo giudizio del processo a carico dell’uomo che aveva reso un inferno l’esistenza della povera donna, ex modella di successo.
I due si erano conosciuti in casa di amici nel settembre 2013. Lei aveva avuto qualche problema di lavoro e si sentiva a disagio con sé stessa per quella situazione di incertezza che le tormentava l’anima. Di Martino si era dimostrato disponibile a sostenere e consolare quella donna sensibile ormai innamorata di lui. Irene, che viveva con la madre, si sentiva meglio con quell’uomo accanto ma dopo un paio di mesi l’atteggiamento di Davide cambiava repentinamente senza alcuna spiegazione. L’uomo tornava ad essere quello che era, possessivo, geloso e violento.
La relazione iniziava a risentirne e quell’alternanza di litigi violenti e quiete piatta incominciava a minare il sentimento di Irene che temeva per la sua incolumità. Di lì a poco le prime botte e Irene finisce in ospedale diverse volte. La donna ha paura di Di Martino e lo denuncia. Il 7 marzo 2014 Di Martino veniva arrestato e di seguito processato per maltrattamenti e stalking che si trasformavano in una condanna a 3 anni e 9 mesi da scontare, però, ai domiciliari. Irene tenta di rimanere da sola ma non ci riesce. Nonostante sappia che quell’uomo è un mostro non ce la fa a non vederlo, ad escluderlo completamente dalla sua vita. Lei è ancora succube di lui e i due si rincontrano. Dopo qualche giorno di apparente calma riprendono gli alterchi e, con questi, botte da orbi. Il 9 settembre 2014 Irene veniva ricoverata per un forte trauma cranico. Il 13 dicembre dello stesso anno altro ricovero per la frattura del naso e della mandibola.
L’anziana madre, Anna Pisciotta, spettatrice suo malgrado delle terribili violenze perpetrate in danno della figlia, tenta di convincere Irene a lasciare per sempre quel mostro. Ma l’ex modella fa l’esatto contrario: chiede al legale di fiducia del suo aguzzino di poterlo rivedere atteso che si trova ai domiciliari per quanto aveva fatto alla povera donna, sottomessa al suo carnefice. I due vanno avanti per qualche settimana ma il 3 febbraio 2015 la situazione diventa insostenibile. Irene Focardi si reca in casa di Davide Di Martino per un ennesimo chiarimento. I due iniziavano a litigare in maniera esagerata tanto da richiamare l’attenzione dei vicini che gridano di smetterla con rumori e urla. Dopo qualche minuto torna il silenzio ma di Irene Focardi, da quella sera, si perdevano le tracce.
La madre dell’ormai ex modella denuncia la scomparsa della figlia nonostante, in passato, Irene si fosse allontanata da casa per più giorni spesso senza avvisarla. Le ricerche seguono piste diverse come la sparizione volontaria, la frequentazione di persone ambigue e di qualche pregiudicato. Niente di niente mentre Di Martino, ancora ai domiciliari, si mostra preoccupato alle telecamere di Chi l’ha Visto:”…L’ultima volta che l’ho vista era andata via nel pomeriggio perché doveva andare a un funerale – aveva dichiarato l’uomo in tv – lei era solita sparire, lo sanno tutti. Irene non so cosa dirti. Mi manchi. Mi stai facendo un monte di guai come sempre. Spero che stai bene…e buona fortuna. Ti voglio bene e auguri…”.
Ai giornalisti dice che lui era per lei un uomo come tanti altri e che Irene ne frequentava almeno altri quattro dunque poteva essere fuggita con uno di questi. Poi l’epilogo: il 29 marzo 2015, nel canale di gronda di Goricina, nel quartiere Piagge di Firenze, veniva ritrovato un sacco nero con all’interno il cadavere di Irene Focardi quasi irriconoscibile. Sul posto giungevano gli uomini della Mobile che avviavano subito le indagini. La donna era stata tramortita con calci e pugni e poi finita a coltellate. Il suo aguzzino negherà l’evidenza ma poi crollerà finendo in galera per sempre. Le aveva giurato eterno amore…