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Berlusconi

Intenzioni di voto, Berlusconi dall’ospedale ruggisce alla maggioranza

Opinioni discordanti sul lavoro, la Festa dei lavoratori e il presidenzialismo: uno sguardo più profondo alle rilevazioni italiane. Intanto il Cavaliere convalescente sottolinea il ruolo del suo partito all’interno della coalizione.

RomaLe intenzioni di voto che emergono dal sondaggio settimanale, realizzato i primi giorni di maggio, vedono tutti i partiti della maggioranza di Governo più o meno stabili. Se il Partito dell’astensione rimane saldamente al primo posto, FdI è al 29,6%, i suoi principali alleati, la Lega di Salvini e Forza Italia di Berlusconi, calano rispettivamente al 9,3 e al 7,4%. Il Partito Democratico di Elly Schlein è al 18,9%, mentre il M5S di Giuseppe Conte sale al 16,1%. Azione, di Carlo Calenda, è al 4,2%, Italexit pur senza parlamentari è al 2,5% e raggiunge +Europa, sorpassando Sinistra/Verdi che è al 2,4% e Italia Viva, invece, al 2,3%. Chiudono la classifica Unione Popolare all’1,5% e Democrazia Sovrana Popolare all’1,4%.

Intanto Silvio Berlusconi ha diffuso il primo video dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato da oltre un mese. Visibilmente provato dalla lunga degenza e dalla malattia, ha assicurato che tornerà presto in pista. Il suo non è stato un commiato, anzi ha rilanciato l’importanza del suo partito:

… Siamo la spina dorsale di questo Governo, esortando i suoi ad andare avanti con convinzione, entusiasmo e passione. Io sarò con voi, ha concluso Berlusconi, con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno del 1994, perché il futuro è nelle nostre idee …” ha affermato il Berlusca nazionale.

Altra interessante rilevazione riguarda la percezione degli italiani sull’emanazione del Decreto lavoro. In questo caso il 48% dei cittadini intervistati lo giudica positivamente, con il 16,4% che trova però negativa la maggiore liberalizzazione dei contratti a termine. A bocciarlo è, invece, il 45,6% con il 17,5% che, però, benedice il taglio del cuneo fiscale. Misura ritenuta importante. Per quanto riguarda la Festa dei lavoratori, viene rilevato che per oltre 7 italiani su 10 la ricorrenza del primo maggio ha ancora valore.

1 maggio, Festa dei lavoratori.

Tra questi, il 32,8% ritiene che i diritti dei lavoratori non siano dati una volta per tutte e quindi devono essere rivendicati sempre, mentre il 17,2% pensa che la ricorrenza vada attualizzata, chiedendo strumenti più moderni per migliorare le loro condizioni. Infine, il 22,8% crede che in Italia il 1° maggio sia strumentalizzato e usato come momento di propaganda dalla sinistra. L’8,3%, peraltro, non considera importante questa festa, mentre il 17,9% afferma che chi festeggia e organizza cortei e concerti sono gli stessi che anno dopo anno hanno tolto i diritti ai lavoratori.

Insomma, pareri discordanti che non unificano gli animi degli italiani e che evidenziano la concretezza e l’importanza del quotidiano per tutte le famiglie. Il lavoro, inoltre, è considerato “fondamentale per sentirsi realizzati” dal 51,1% degli intervistati. Non solo, ma è ritenuto importante dal punto di vista economico anche se viene dopo la vita privata dal 30,3% degli interpellati, cioè è considerato uno strumento per avere le risorse economiche, anche se dal 14,3% la soddisfazione della vita dipende da altri fattori. Infine, il 3,6% ritiene il lavoro un fardello cui le persone si sottopongono perché obbligate e che si dovrebbe alleggerire, diminuendo il tempo che vi dedicano.

Gli italiani si sono espressi anche sulle cause per cui le imprese non riescano a trovare lavoratori da assumere, in particolari giovani. In questo altro caso per il 43,4% le aziende pagano troppo poco, non vogliono investire nei lavoratori, ma sfruttarli. Invece, per il 23,5% la colpa è dei giovani che non vogliono più impegnarsi e fare sacrifici, come lavorare nei weekend o accettare di guadagnare poco all’inizio, mentre per il 18,1% la risposta va ricercata nel fatto che l’Italia è poco produttiva e in declino, con le aziende che non riescono ad avere le risorse per pagare quanto un dipendente vorrebbe per lavorare dignitosamente. Sull’ipotesi presidenzialismo, ovvero l’elezione diretta del Capo dello Stato, è favorevole il 46,6% degli intervistati, contrario il 36,8%. Non risponde il 16,6%.

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