L’inchiesta ruota attorno a un sistema di affidamenti diretti per la gestione dei minori stranieri non accompagnati nel territorio comunale.
Genova – L’indagine per corruzione che ha già coinvolto l’ex assessore comunale alla Sicurezza di Genova, Sergio Gambino, e alcuni imprenditori locali, si allarga e tocca ora anche l’assessorato alle Politiche sociali del Comune. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile genovese sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Federico Manotti e della sostituta procuratrice Arianna Ciavattini.
L’inchiesta ruota attorno a un sistema di affidamenti diretti per la gestione dei minori stranieri non accompagnati nel territorio comunale. Secondo le ipotesi investigative, l’imprenditore Luciano Alessi (assistito dall’avvocato Paolo Costa) avrebbe ottenuto commesse pubbliche per un valore complessivo di 1,6 milioni di euro, in cambio di pagamenti sospetti per circa 100mila euro alla Dentaland, società riconducibile alla moglie di Gambino.
Secondo quanto riportato nel decreto di perquisizione, Gambino avrebbe sfruttato il suo ruolo istituzionale per facilitare affari e agevolazioni a imprenditori amici, intervenendo direttamente o esercitando pressioni su altri dirigenti dell’amministrazione. Dagli atti emergono criticità nelle procedure amministrative, anche in situazioni di urgenza, che chiamerebbero in causa altri funzionari pubblici. Le irregolarità, secondo gli inquirenti, coinvolgerebbero dipendenti dell’assessorato alle Politiche sociali, responsabili della stesura degli atti e dei contratti finiti sotto la lente dell’autorità giudiziaria. Le accuse parlano di corresponsabilità o accondiscendenza nei confronti delle iniziative dell’assessore oggi indagato.