L’azienda di Elon Musk, è al centro delle polemiche anche in Italia con il caso di Fratoianni e la moglie e le azioni scoperte da Rosy Bindi.
Roma – Se in Italia il caso Tesla è tutto racchiuso nel dibattito politico sulla scivolosa vicenda in cui sono incappati il segretario di AVS Nicola Fratoianni e la moglie e deputata di Sinistra Italiana, Elisabetta Piccolotti, che ne posseggono una, in Germania il colosso automobilistico ha ben altri problemi. Il Tesla Gate di Fratoianni e famiglia, a confronto, appare avere la potenza di un moscerino. L’azienda di Elon Musk, è infatti al centro di un acceso dibattito nella Repubblica Federale tedesca, dove la sua gigafactory Berlino è teatro di pratiche lavorative che hanno sollevato non poche polemiche. Secondo il sindacato IG Metall, l’azienda sarebbe colpevole di violare la privacy medica dei dipendenti, trattenendo gli stipendi e spingendo verso dimissioni “volontarie”. Insomma, una pratica davvero scorretta verso i dipendenti malati.
Con oltre 11.000 lavoratori impiegati, lo stabilimento di Berlino è un nodo strategico per i mercati europei. Ma c’è molta tensione per questa storia: il numero di ricorsi legali presentati dai dipendenti contro l’azienda è ben 21 volte superiore alla media nazionale. Particolarmente controversa è la pratica delle visite domiciliari senza preavviso ai dipendenti in malattia, una misura adottata per contrastare un tasso di assenteismo che aveva raggiunto il 17%. Secondo un dirigente di Tesla, tale iniziativa avrebbe ridotto le assenze al 9%, ma il sindacato la definisce “poco seria e disumana”.
Spesso, a quanto denunciano i dipendenti, lo stipendio viene trattenuto, senza tener conto delle soglie di pignoramento, e il datore di lavoro li mette sotto pressione invocando “debiti” dovuti a presunte “sovraretribuzioni”, incoraggiandoli a firmare un accordo di risoluzione consensuale senza lasciare alcun periodo di riflessione. Una tensione che nasce mentre Tesla perde terreno nel mercato automobilistico tedesco da gennaio, nonostante l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici. Elon Musk è stato criticato in Germania per il suo sostegno al partito di estrema destra AfD nelle recenti elezioni parlamentari. Quattro auto Tesla hanno preso fuoco a Berlino nella notte tra giovedì e venerdì; la polizia ha parlato di un possibile “motivo politico”.
In Italia invece impazza il Tesla Gate dei “Fratoiannez”, beccati con una macchina “a basso costo”, appena 47mila euro. L’auto era stata acquistata prima che Elon Musk “diventasse nazista”, ma presto verrà venduta, giura la coppia di Avs. E non è tutto: nelle scorse ore è arrivata la clamorosa rivelazione di Rosy Bindi. Ai microfoni di “Un giorno da pecora”, in onda su Rai Radio 1, l’ex ministra e presidente del Pd ha confessato di aver avuto delle azioni di Tesla. Ma la scoperta è stata per caso. “Se comprerei un’auto Tesla? Assolutamente no, non ci penso proprio. Anzi vi racconto una cosa” ha detto Bindi: “Ho investito qualche risparmio affidandomi alla mia banca perché non ci capisco molto e recentemente ho scoperto di avere in questo pacchetto un piccolissimo investimento in Tesla, delle azioni, e le ho vendute immediatamente”.