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In Finlandia la felicità è di casa

E’ il sesto anno consecutivo che la Finlandia, paese del Nord Europa, risulta al primo posto nella classifica della felicità, almeno secondo il “World Happiness Report 2023”.

Roma – Sono trascorsi dieci anni dal primo “Rapporto Mondiale sulla Felicità” e dalla risoluzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che proclamò il 20 marzo come data da celebrare ogni anno la “Giornata Internazionale della Felicità”. I sei indicatori chiave per misurarla sono: il reddito pro capite, il sostegno sociale, l’aspettativa di vita sana, la libertà di fare scelte di vita, la generosità e l’assenza di corruzione. Per la cronaca, la classifica dei primi 10 posti dopo la Finlandia, ha visto classificarsi nell’ordine: Danimarca, Islanda, Israele, Olanda, Norvegia, Svizzera, Lussemburgo e Nuova Zelanda.

Come si nota sono quasi tutti Paesi del Nord Europa, dove esiste ancora un welfare state efficiente. Di primo acchito, stride la presenza in questa classifica di Israele, visto il conflitto coi palestinesi che non accenna a finire da decenni, ormai. Può darsi che essere in guerra rende felici i cittadini israeliani, chissà! Un proverbio finlandese recita: “la felicità è uno spazio tra mancanza e abbondanza”. Nella loro cultura popolare viene espressa con due significati. In uno è attribuibile a piccoli accadimenti gioiosi della quotidianità, come quando si incontra un collega dell’Università che non vedevi da tempo, ad esempio. Il secondo è più profondo, in quanto associa alla felicità la gratitudine. Quasi a segnare la differenza tra le due espressioni: una gioia momentanea ed una a lungo termine.

Il segreto della Finlandia

A dimostrazione di una ricchezza di linguaggio, tanto che gli antichi abitanti della Finlandia conoscevano cinquantadue modi di definire la neve a seconda della forma e consistenza dei fiocchi. Da un’indagine a cura del New York Times, noto quotidiano statunitense, su un campione di finlandesi dai 13 agli 88 anni, è emerso che essere circondati da bellezze naturali mozzafiato che permettono di praticare sport, essere provvisti di un welfare state importante con investimenti in protezione sociale e programmi universalistici di assistenza sanitaria e istruzione, sono tutti fattori che contribuiscono al primato. Ma è emerso un fattore culturale che conta non poco. Ovvero una concezione minimalista della felicità, espressa dal motto: “Quando si capisce cosa è realmente sufficiente per vivere, si è felici”.

Oppure da: “Chi è felice dovrebbe nasconderlo”. In effetti, secondo un modo di dire tipicamente popolare: “I finlandesi non sono i più sorridenti al mondo. A parte quando notano che la Svezia in questa classifica è dietro di loro”. Inoltre, viene molto considerato il caso del Buthan, piccolo Stato himalayano dell’Asia, in cui la prosperità viene misurato non col PIL (Prodotto Interno Lordo, la ricchezza prodotta da un Paese), ma col FIL (Felicità Interna Lorda), che è la media di fattori quali la sanita, l’istruzione e la vivacità culturale. Infine, si narra che i finlandesi si fidano dei propri connazionali, tanto da smarrire di proposito i portafogli. I

Helsinki, la città della fiducia

Infatti, nel 2022, la nota rivista mensile statunitense Reader’s Digest (un periodico popolare per le famiglie, in formato ridotto detto digest) ha lasciato per strada dodici portafogli contenenti 50 dollari, foto di famiglia e un biglietto con un numero di telefono in sedici città del mondo. Ad Helsinki (capitale della Finlandia), quasi un miracolo, undici su dodici sono stati restituiti contattando il numero sul biglietto. Nessuna città italiana risulta tra le prime sedici città. Forse non è stata inserita nessuna città italiana nel campione, data la nostra nota fama di truffaldini e truffatori! Si nutriva qualche dubbio?

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