Presunte tangenti per i permessi di soggiorno, arrestato il vicequestore di Imperia

Luigi Mingherlino fermato in flagranza dalla Squadra Mobile con 5.000 euro. Coinvolta anche una cittadina russa e altri tre indagati. Scoperti 267mila euro in contanti.

Imperia – È stato arrestato in flagranza con una busta contenente 5.000 euro in banconote da 200: così è finito in manette Luigi Mingherlino, vicequestore in servizio all’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia, bloccato dai colleghi della Squadra Mobile mentre riceveva il denaro da Yelena Vtulkina, cittadina russa anch’essa arrestata.

L’episodio si inserisce in una più ampia inchiesta per corruzione condotta dalla Procura di Imperia, guidata dal procuratore Alberto Lari, che indaga su un presunto sistema di compravendita di permessi di soggiorno.

Cinque indagati, sequestrati 267mila euro

Oltre a Mingherlino e alla donna, risultano indagati altri tre soggetti: un secondo poliziotto in servizio al commissariato di Sanremo e due privati cittadini, attivi – con modalità ora al vaglio degli inquirenti – nella gestione di pratiche per cittadini stranieri.

Nel corso delle perquisizioni e dei sequestri, gli investigatori hanno recuperato 267mila euro in contanti. Solo a casa di Mingherlino sono stati trovati 133mila euro in banconote, una cifra che alimenta i sospetti su un sistema collaudato e di lunga durata.

L’indagine sulla corruzione nei permessi di soggiorno

Secondo l’ipotesi investigativa, il denaro veniva versato in cambio di agevolazioni indebite nella gestione delle richieste di soggiorno. La consegna dei 5.000 euro – documentata dagli inquirenti – sarebbe stata solo l’ultima di una serie di tangenti per facilitare le pratiche.

Gli sviluppi dell’inchiesta potrebbero portare presto a nuove misure cautelari e all’estensione del fascicolo ad altri funzionari o professionisti coinvolti nella filiera della documentazione migratoria.

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