Eseguito un decreto di sequestro preventivo per milioni di euro nei confronti degli amministratori di una società facente parte di un gruppo multinazionale, accusati del delitto di indebita percezione di erogazioni pubbliche, malversazione, bancarotta fraudolenta e ricorso abusivo al credito.
Modena – Dal 26 giugno ad oggi, su delega della procura della Repubblica locale, la Guardia di Finanza del capoluogo emiliano ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo fino a concorrenza della somma di oltre 2,3 milioni di euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari di Modena nei confronti dell’amministratore unico, del direttore generale e del responsabile finanziario di una società, ora in fallimento – facente parte di un gruppo multinazionale, con al vertice una società cinese, operante nel settore del commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento per bambini, concessionaria di noti marchi – gravemente indiziati per il delitto, in concorso, di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.), malversazione (art. 316-bis c.p.), bancarotta fraudolenta e ricorso abusivo al credito (artt. 216 e 218 Legge Fallimentare).
Il provvedimento cautelare reale è stato emesso all’esito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla procura e condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena a partire dal mese di settembre 2021. In particolare, l’indagine ha avuto origine da una segnalazione del Nucleo Speciale Spesa pubblica e Repressione frodi comunitarie, relativa alla percezione da parte della società di un finanziamento di 3 milioni di euro garantito da SACE Spa, società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle finanze, nell’ambito del D.L. 8 aprile 2020, n. 23 (c.d. decreto liquidità), finalizzato ad assicurare in quel momento liquidità alle imprese in Italia colpite dalle conseguenze economiche negative della pandemia.
Questo ufficio ha altresì delegato ai finanzieri modenesi accertamenti riguardanti l’avvio di una procedura fallimentare a carico della società percettrice. Le indagini svolte hanno consentito di rilevare che gli indagati, mediante la produzione di documentazione falsa e attestante informazioni non veritiere sulla situazione finanziaria delle società del gruppo di appartenenza, riuscivano a far percepire alla società un finanziamento erogato da un istituto di credito con la garanzia di SACE Spa.
L’attenta analisi eseguita dai finanzieri sulla documentazione acquisita presso l’istituto di credito erogante il finanziamento nonché presso la stessa SACE ha permesso di accertare che la società, dopo aver ottenuto indebitamente i 3 milioni di euro, ha impiegato gran parte della somma per finalità difformi da quanto previsto dal c.d. decreto liquidità, tra cui spese connesse alla chiusura della società stessa; inoltre, i più ampi approfondimenti svolti sui conti correnti societari hanno fatto emergere operazioni distrattive per oltre 6 milioni di euro attuate mediante bonifici privi di giustificazione a favore della controllante francese, che versava in una situazione di difficoltà finanziaria, nonché attraverso spese personali effettuate a mezzo carta di credito dall’amministratore unico.
Tenuto conto che il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche è stato commesso da persone aventi ruolo apicale nella società e a vantaggio della stessa, è stato altresì ravvisato e contestato anche l’illecito amministrativo di cui al Decreto legislativo n. 231/2001 (Responsabilità amministrativa da reato della società).
In esecuzione della misura cautelare reale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Modena sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e immobiliari per quasi 1,5 milioni