A svelare la rivincita della natura, i dati diffusi da “Ember”, un centro studi energetico globale indipendente con sede nel Regno Unito.
Roma – Col sole e col vento, al diavolo l’energie fossili! Notizia da non credere: nei primi sei mesi dell’anno in corso il solare e l’eolico hanno prodotto più energia delle fonti fossili. Sembra un dato incoraggiante, una sorta di rivincita della natura nei confronti della dabbennagine dell’uomo. Eolo, il dio dei venti ed Elio, dio del sole facevano parte dell’Olimpo nella mitologia dell’antica Grecia possono adesso spirare a piacimento uno, donare calore e luce l’altro, senza la presenza inquinante del carbone, petrolio e gas, i tre killer che stanno riducendo il pianeta in cenere. E’ presto per fare salti di gioia, ma è giusto prendere atto che ci si può liberare dalla dipendenza delle fonti fossili. I dati sono stati diffusi da “Ember”, un centro studi energetico globale indipendente con sede nel Regno Unito, che compie ricerche per accelerare la transizione energetica.
Attualmente produce ricerche sulle tendenze globali dell’elettricità e sulle emissioni di metano delle miniere di carbone. Nel primo semestre di quest’anno le fonti fossili hanno prodotto solo il 27% della produzione totale di energia. In particolare, rispetto all’anno scorso il carbone è crollato del 24%, mentre il gasdel 14%. Non tutti i Paesi hanno manifestato la stessa determinazione nel raggiungere il risultato. Queste cifre sono il frutto dell’impegno, in primis, della Germania dove il carbone ha prodotto il 20% dell’elettricità, un passo avanti notevole, se si considera che nel 2023 la percentuale era del 26%. In totale, l’energia fossile teutonica è calata del 16%. Anche l’Italia ha fatto la sua parte, smentendo, in questo caso, la poco lusinghiera fama di… gianburrasca dell’Unione Europea (UE), rilevando una diminuzione del 21% dell’energie fossili. Altri paesi, Belgio, Spagna e Francia hanno ridotto notevolmente il consumo di gas.
Questi numeri si sono trasformati in esiti concreti e tempestivi. Infatti, sempre confrontando i dati nello stesso periodo dell’anno passato, le emissioni di gas serra sono calate del 17%. Sono dati minori del 31%, se confrontati al primo semestre del 2022 e, una diminuzione, persino più rilevante negli anni 2020 e 2018. Il primo, comi tutti ricorderanno, fu caratterizzato dalle misure restrittive del lockdown a causa della pandemia, effetto del famigerato virus Covid-19. I piu entusiasti hanno definito gli ottimi risultati alla stessa stregua di una trionfale cavalcata. Indubbiamente il cambio di registro è stato notevole, oltre che efficace, soprattutto se pensiamo alle condizioni in cui eravamo. La produzione solare è cresciuta del 21% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. L’aspetto interessante è rappresentato dal fatto che la tendenza ha coinvolto vari Paesi. Ad esempio, in Germania si è registrato un + 14%, Spagna +13%, Italia +17%, Polonia + 37%. Ma anche i venti… stanno soffiando forte.
L’eolico è, infatti, è cresciuto del 9%, più o meno la metà in Germania, 5,5% e nei Paesi Bassi, 4,6%. Facendo un po’ di conti, le fonti rinnovabili hanno generato la ragguardevole cifra del 30% dell’elettricità nell’UE. I combustibili hanno fatto marcio indietro, fermandosi al 27%. E’ un sorpasso storico che non si era mai verificato. Gli Stati dell’UE in cui l’energia solare ed eolica hanno sorpassato quella fossile ammontano a 13 su 27. Non si può che essere soddisfatti di un risultato, per certi versi, eclatante. Non resta che incoraggiare il cammino intrapreso. L’unica remora che, stando alla nostra storia, si nutre è costituita dall’indole italiana orientata al malaffare, all’imbroglio, alla corruzione, all’illegalità. Nel senso che quando il fenomeno diventerà un “affare”, le iene fameliche inizieranno ad annusare l’odore dei soldi e le loro fauci si metteranno in azione. Per arginare questo pericolo, sono necessari antidoti efficaci, costituiti da organismi di controllo funzionanti ed una politica scevra da collusioni malavitose. C’è qualcosa di simile in Italia?