Il mistero continua tra miracoli farlocchi e autentiche fesserie

E mentre la veggente parla davanti alle telecamere di Pomeriggio Cinque ci scappa anche la lacrimazione in diretta. Sul fenomeno non mettiamo lingua ma sarebbe ora di finirla, dicono gli abitanti di Trevignano.

TREVIGNANO ROMANO – Tra querele e nuove indagini la carismatica di Trevignano continua imperterrita la sua opera di mediazione fra la Madonna e i fedeli mariani. Insomma Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, 53 anni, siciliana, ex imprenditrice nel ramo delle piastrelle, già condannata in primo grado per bancarotta fraudolenta, come se nulla fosse continua a dare appuntamento, per il 3 di ogni mese alle ore 15, in via Campo delle Rose dove insiste o, meglio, insisteva il suo santuario alla buona, in via di sgombero.

La donna, che per anni ha organizzato riunioni di fedeli nel vasto appezzamento di terreno acquistato con i soldi di un seguace oggi pentito, continua a vedere la Madonna e a ripetere i messaggi che la Beata Vergine le dispenserebbe in giorni e orari “programmati”. La presunta carismatica, che si sente perseguitata dai malevoli dunque da Satana, sostiene che sia stata la stessa Madonna a indicare il terreno da acquistare, anche se la prima scelta si era posata su un altipiano ancora più prestigioso dal quale si lanciano i deltaplanisti e gli appassionati del volo a vela.

Al rifiuto di questi ultimi di cedere il terreno, però, la Madonna avrebbe cambiato idea sul luogo dove costruire il sacrario accontentandosi di un fazzoletto di terra più economico. Dopo il clamore mediatico, l’istituzione di una Commissione da parte della diocesi, le denunce di privati e le inchieste aperte dalla Procura di Civitavecchia, Gisella aveva sospeso gli incontri per poi proseguire a gamba tesa con le adunanze mariane, senza lesinare interviste tv e comparsate nei talk-show.

La lacrimazione davanti alle telecamere di Pomeriggio Cinque

Il 17 maggio scorso, guarda caso durante un collegamento con Pomeriggio 5, la nota trasmissione di Mediaset condotta da Barbara D’Urso, una statua della Madonna che si trova in casa di Gisella Cardia ha iniziato a trasudare un liquido oleoso al tatto. L’inviata Giorgia Scaccia, palesemente basita, si trovava nell’abitazione della veggente mentre le telecamere, in diretta, avrebbero ripreso il presunto miracolo distribuendo poi alla stampa un fermo immagine del volto mariano macchiato da un liquido trasparente che sgorgava dalle ghiandole lacrimali: “Evidentemente è un segno per voi, è un po’ che non lacrimava”, ha dichiarato Gisella ai microfoni della nota trasmissione.

Va da sé che mille Madonne hanno lacrimato negli anni o trasudato olio. Solo a qualcuna però è stato attribuito il fenomeno trascendentale da parte della Chiesa dunque sino a quando non verrà dimostrata la veridicità di tutto ciò che ha rivelato la supposta carismatica di Trevignano nulla può essere considerato un miracolo. Men che meno le moltiplicazioni di pizze, gnocchi e altri cibi, le presumibili guarigioni, le preghiere taumaturgiche e cosi via dicendo.

Le strutture abusive vengono rimosse

Questo per quanto riguarda il presunto abuso delle credulità popolare di cui dovrà rispondere Gisella di concerto con le accuse di aver ricevuto denaro in cambio di chissà quali incantesimi. Sempreché la donna arrivi a giudizio e venga condannata in maniera definitiva. Al momento dunque Gisella è da considerarsi innocente e gode di tutte le tutele previste per la sua posizione giudiziaria, ammesso che ve ne sia una, da cui si è sempre difesa:

Non abbiamo mai chiesto un euro a nessunoha raccontato più volte la veggente – le preghiere sono gratuite e né noi né la Madonna abbiamo bisogno di soldi… Lei mi appare in cielo, è bellissima e piena di luce. Ha due occhi che sembrano brillanti ed è una mamma che trasmette amore…Io sono un tramite, non posso fare nulla da sola. Come per la moltiplicazione del cibo, é stato un dono della Madonna come grazia di accoglienza…”.

La veggente in chiesa con monsignor Romano Rossi, vescovo emerito di Civita Castellana

E’ bene evidenziare però che Gisella Cardia, in un certo senso, sarebbe stata appoggiata da qualche sacerdote e dal precedente vescovo che avrebbero legittimato, in un certo senso, le iniziative della donna condividendone preghiere e funzioni religiose. E anche gli interventi del Comune e dell’Ente Parco non sono stati tempestivi nel contestare ai coniugi Cardia abusi edilizi e manufatti realizzati a ridosso di zone vincolate. Potremo sbagliarci ma la vicenda andrà avanti. A lungo.

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