Il ministro Urso: “Hub su Intelligenza artificiale apre nel 2025 e avrà sede in Italia”

Sono più di i 100 soggetti coinvolti, tra cui governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche come Google, Microsoft e OpenAI.

Roma – L’hub per lo sviluppo sostenibile per promuovere iniziative internazionali sull’intelligenza artificiale, in particolare verso l’Africa del G7 “aprirà ufficialmente nel 2025 e avrà sede in Italia”. Lo annuncia il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sono più di i 100 soggetti, tra cui governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche come Google, Microsoft e OpenAI, che hanno espresso il loro interesse a lavorare sull’AI Hub, secondo il Mimit. Il progetto ha anche ricevuto un sostegno di organizzazioni come l’Unione Africana e il Gruppo di Donatori dell’Al per lo Sviluppo del G7. 

L’hub ha tre obiettivi principali. Garantire alle startup africane accesso a grandi infrastrutture di calcolo, come i supercomputer europei e data center. Agevolare l’addestramento di grandi modelli linguistici (large language model, programmi di AI generativa) con idiomi locali, spezzando il monopolio dell’inglese. E ancora, realizzare percorsi di formazione. Il centro avrà sede in Italia, sarà coordinato dal ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), ma l’attuazione dei suoi progetti è affidata al Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, l’agenzia dell’Onu che si occupa di aiutare i paesi più poveri ad avviare attività economiche sostenibili. L’hub avrà due comitati di consulenza, uno composto da enti pubblici e l’altro da privati.

Adolfo Urso

L’Hub – ha spiegato Urso – sarà una “piattaforma aperta” a governi, imprese e centri di ricerca, un “perno” per iniziative internazionali sull’Intelligenza artificiale, con particolare attenzione per l’Africa. “Un punto di incontro per favorire la realizzazione di progetti negli ambiti di intervento del Piano Mattei: capacità computazionale, favorendo l’accesso alle infrastrutture calcolo e gestione; dati, incentivando la raccolta e la gestione di dati aperti e sicuri; formazione, rafforzando le competenze tecniche per far nascere talenti in Africa; creazione nel sud del mondo di uno sviluppo sostenibile del settore”.

Già nella partita Microsoft, Amazon web services, la divisione cloud del gigante del’e-commerce internazionale interessata a trasformarsi nel quarto operatore accreditato del cloud di Stato, il Polo strategico nazionale, al seguito di Microsoft, Google e Oracle. Microsoft, presente in Italia da 40 anni, ha annunciato un investimento da 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni, il più ampio nel nostro Paese fino ad oggi – nell’estate scorsa lo start per 1,5 miliardi già quasi tutti utilizzati nella zona di Milano-, per espandere la sua infrastruttura di data center hyperscale cloud e di intelligenza artificiale, oltre a un piano di formazione per far crescere le competenze digitali di oltre 1 milione di giovani entro la fine del 2025.

Un accenno al nostro ruolo nel Mediterraneo e al Piano Mattei ribadito nel vertice tenuto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi con il presidente di Microsoft, Brad Smith. “Il rafforzamento delle capacità computazionali – così una nota diffusa dopo l’incontro – contribuirà a consolidare il ruolo dell’Italia come hub digitale nel Mediterraneo, anche in linea con le priorità del Piano Mattei per l’Africa e la Partnership for Global Infrastructure and Investment, iniziativa strategica lanciata in ambito G7”.

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