Il cappio al collo dopo la lite col fidanzato: Roberta è stata spinta al suicidio?

La giovane soffriva di depressione, ma pareva aver recuperato l’equilibrio perduto. La mamma: “Era serena, non l’avrebbe mai fatto, devono indagare”.

CASARANO (Lecce) – Sarebbe riconducibile ad un gesto estremo la morte di Roberta Bertacchi, 26 anni, originaria di Ugento, impiegata in una fabbrica di scarpe. La giovane donna è stata ritrovata esanime nella terrazza di casa, in via del Lavoro 8, la mattina del 6 gennaio scorso quando un vicino di casa, vedendo il cadavere, telefonava al 112. Sul luogo si portavano i soccorritori del 118 ed i carabinieri del locale Nucleo operativo che rinvenivano il corpo senza vita della Bertacchi appeso alla pensilina della terrazza di casa dove si sarebbe impiccata con una sciarpa del “Casarano Calcio”.

La salma veniva trasferita in obitorio mentre i militari, all’interno dell’appartamento, non rilevavano alcun segno di effrazione ma diversi oggetti rotti e fuori posto che, in un primo momento, non facevano pensare al suicidio. Poi la posizione del corpo della donna, i nodi apposti alla sciarpa e il referto necroscopico, redatto dal medico legale Alberto Tortorella, hanno convinto il Pm Rosaria Petrolo ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio al momento a carico di ignoti.

Il terrazzino di casa dove la donna è stata trovata impiccata

La vittima pare soffrisse di depressione ma era sotto cura da parte di specialisti. Verranno effettuati ulteriori esami tossicologici per verificare se l’insano gesto sia stato o meno posto in essere in stato di alterazione mentale:

”I genitori di Roberta non sanno darsi pace – riferiscono la madre ed il patrigno della vittima tramite il loro avvocato Silvia Romano – e smentiscono anche le dichiarazioni attribuite alla mamma della vittima, pubblicate sul web, in cui la donna avrebbe riferito ‘mia figlia non si è uccisa’, lasciando intendere che potrebbe essere stato qualcun altro a farlo…Sono dichiarazioni che la famiglia rispedisce al mittente, perché mai affermate, anche se è veritiero che nessuno si aspettava un gesto simile in questo periodo storico, perché la ragazza sembrava comunque avere ritrovato serenità”.

Roberta Bertacchi si sarebbe tolta la vita utilizzando una sciarpa probabilmente donatale dal fidanzato Davide F., 36 anni di Casarano, ritenuto vicino agli ambienti degli ultrà della squadra di calcio locale. Un giorno prima della tragedia i due fidanzati avrebbero litigato all’interno di un pub alla presenza di testimoni che i carabinieri hanno già sentito. Stessa cosa hanno fatto con Davide. F, come persona informata sui fatti:

Roberta con il fidanzato Davide

” Quella sera stavamo al locale dove c’è stata un po’ di discussione perché il padrone del bar mi ha detto che lei stava facendo casino con altre ragazze – ha detto Davide durante la trasmissione Vita in DirettaMi sono arrabbiato e abbiamo discusso. Io l’ho messa in macchina con me ma lei se ne è uscita e io me ne sono andato, ho deciso di non dormire con lei. Mi pento di averla lasciata sola, se avessi saputo che si sarebbe fatta del male, sarei rimasto lì con lei…Quando l’ho saputo, sono rimasto senza parole, quella sciarpa glielo avevo regalata io. Io non c’entro niente: non ho mai fatto male a nessuno”.

La ragazza, nata da padre milanese e madre napoletana nel marzo del 1997, ha vissuto nel capoluogo lombardo fino all’età di 9 anni, per poi trasferirsi nel Salento, più esattamente a Ruffano, assieme ai fratelli e alla madre dopo la separazione dal marito di quest’ultima. Nell’agosto scorso Roberta si era trasferita in una casa presa in affitto a Casarano, dove aveva trovato lavoro come operaia in un calzaturificio. Da un mese o poco più frequentava Davide ma la madre pare non approvasse quella relazione:

Lo strano post di Roberta sul suo profilo Instagram

” Devono indagare, devono capire cosa è accaduto – ha aggiunto Marina Bonomo, mamma della vittima – Mia figlia, in quest’ultimo periodo, era serena e mai avrebbe deciso di farla finita. Una cosa del genere l’avrei potuta immaginare in altri tempi ma non ora. Roberta aveva anche preso qualche chilo e aveva deciso di andare a vivere da sola. Era una ragazza solare, sorridente, e che ha sempre lavorato. Era tranquilla. Siamo stati insieme nei giorni di Natale, non era turbata e non mi aveva dato segni di preoccupazione”.

Sul profilo Instagram di Roberta, registrato con il nick-name “Un amore tossico”, la donna aveva pubblicato un post inquietante: se fossi un dolore sarei il più forte…Oggi i funerali presso la chiesa di Santa Chiara a Ruffano, nel Salento.

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