Matteo Messina Denaro in coma il giornale popolare

I quaderni segreti di Matteo Messina Denaro: 13 anni di memorie

Abbate svela su Repubblica i particolari dei “libricini” e il rapporto che il boss voleva con la figlia Lorenza che non vide per 27 anni.

Trapani – Non solo i pizzini, ma anche quaderni intimi e diari che Matteo Messina Denaro scriveva tantissimo negli ultimi tempi della latitanza, come racconta nel dettaglio e in modo inedito oggi Repubblica. Documenti che si intrecciano con la scoperta di false identità e ricette mediche. Ma soprattutto pensieri sulla famiglia, sulla giustizia, sull’onore e sulle amanti. Il boss li chiamava i suoi “libricini”. In quelle pagine ‘U Siccu’ ripercorre la sua storia e descrive la sua verità alla figlia primogenita Lorenza che non aveva mai incontrato per 27 anni.

Nell’articolo firmato da Lirio Abbate è come vedere quegli appunti con la “calligrafia ordinata” e quei pensieri del boss morto il 25 settembre del 2023. Considerato il capo di Cosa Nostra e uno dei mafiosi italiani più noti e influenti, è deceduto all’età di 61 anni. L’ex latitante era stato arrestato il 16 gennaio 2023 presso la clinica La Maddalena di Palermo, dove stava ricevendo cure per un tumore al colon in stadio avanzato. La malattia l’aveva costretto a ridurre le sue precauzioni e ad emergere dall’ombra in cui si nascondeva da oltre trent’anni. Quegli appunti riportati da Repubblica sarebbero stati annotati tra il 2003 e il 2016: tredici anni di memorie e riflessioni su due quaderni illustrati da stampe di van Gogh.

Dagli scritti del boss non emerge solo la parte intima, scrive Abbate, ma anche la sua estrema “capacità manipolatoria”. Quando parla alla figlia Lorenza, che non ha visto per 27 anni, e con cui avrebbe desiderato un rapporto. A lei Messina Denaro spiega che “non potrà sottrarsi a quanto è iscritto nel Dna di famiglia e ai suoi ‘geni’ definiti giocattoli difettosi”. Alla figlia il capomafia racconta la sua idea della vita. “da patriarca – scrive ancora Abbate – da predatore sessuale, da manipolatore”. Racconti che hanno preceduto l’incontro con Lorenza, avvenuto in carcere dopo il suo arresto. “Solo io potevo dirle la verità sulla mia vita, nuda e cruda quale è stata. Solo io conosco la mia vita e non gli altri che hanno sempre abusato di parlare di me. Pensavo che glielo dovevo (a Lorenza ndr)”, annota nel diario.

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