gossip e carriera il giornale popolare

Gossip e carriera, una relazione ambigua

Il gossip, ovvero il chiacchiericcio che una volta si faceva tra comari, è sinonimo di pettegolezzo. Esso è presente in qualsiasi tipo di società sin dalla notte dei tempi. Oggi è retaggio del jet-set, dei personaggi famosi magari presi in castagna con l’ultimo degli amanti. Ma non solo.

Roma – Dal punto di vista etimologico il termine deriva dall’inglese “godsibb” (padrino). Solo in seguito il significato si tramutò in “conoscenza familiare” e “persona con cui si parla di cose futili in maniera familiare”. A partire dall’800 assunse il significato di “chiacchiera inutile, voce senza fondamento”. Nel linguaggio massmediologico rappresenta un tipo di notizia che riguarda indiscrezioni e mondanità. Ciò è particolarmente vero nel settore giornalistico, tanto è vero che le riviste di gossip non conoscono crisi. Evidentemente il pettegolezzo spicciolo riscontra ampio consenso tra i lettori. Secondo la filologia, i pettegolezzi, in genere, si riferiscono a frivolezze precise, dettagliate.

Il gossip, al contrario, è più generico e riguarda il chiacchiericcio che si realizza, poi, in tanti pettegolezzi. Lasciamo volentieri ai filologi il sottile sofisma tra le due accezioni. Oggi, come spesso succede nella stampa italiana, il gossip sta andando un po’ oltre il suo stesso significato e, spesso, viene utilizzato come arma di aggressione, calunnia e offesa. C’è da considerare, invece, che esso è nato per armonizzare un gruppo di persone, che con discorsi e notizie, ne mettono in discussione gli equilibri.

Il “gossip” e il suo impatto su vari aspetti della vita

D’altronde l’etimologia non mente. Ci suggerisce che non è una chiacchiera banale, insignificante, irrilevante. Almeno non in termini assoluti. Poi, quando si riferisce a varie celebrità, in alcuni casi può diventare narrativa. Ora nella sua accezione di “pettegolezzo” non c’è ambiente di lavoro o di gruppo, dove di solito, si fanno delle “ciance” sui colleghi. Secondo uno studio della Washington State University (Usa), la carriera potrebbe essere determinata, anche, da questo. Del resto, parlare bene o male, influisce sui comportamenti degli altri. Il campione vittima delle “grinfie” della… Scienza era composto da un gruppo di persone eterogenee. Si è constatato che parlando bene della reputazione di un soggetto, gli altri erano più favorevoli a offrigli, ad esempio, dei benefits. Al contrario un giudizio negativo lo bloccava.

Secondo i… brillanti ricercatori, l’aspetto più intrigante è la scoperta del retroterra che c’è dietro a un pettegolezzo. Finora si dava per acclarato che il gossip servisse ad una comunità per rafforzare il legame tra i sodali e a rispettare le norme sociali. Mentre i dati della ricerca dimostrano l’esistenza di un modello evoluzionistico della competizione. Il chiacchiericcio, il brusio fastidioso, a volte, come il ronzio di una mosca, vengono utilizzati come arma di competizione tra i componenti di una comunità. Sarà pure come sostengono i prestigiosi studiosi statunitensi, tuttavia quello che si legge in giro sfugge a qualunque tipo di categorizzazione. L’avvento dei social ha esacerbato questa tendenza.

I cosiddetti leoni da tastiera

E’ sintomatico del malessere diffuso, il fenomeno dei cosiddetti “leoni da tastiera”. Con questa locuzione sarcastica, utilizzata in ambito giornalistico e dall’opinione pubblica, si intendono gli utenti del web che, nascondendosi dietro l’anonimato, usano un linguaggio aggressivo, condito da insulti, offese per screditare altri utenti. La cattiveria allo stato puro. Questi comportamenti sono facilitati dalla sensazione di sentirsi deresponsabilizzati. La cronaca è ricca, purtroppo, di casi di suicidi di adolescenti o ragazze più grandi d’età, che non hanno retto alla gogna mediatica e al pettegolezzo rozzo. Quindi, attenzione, potrà anche influenzare la carriera, ma di gossip si può anche morire!

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa