Il presidente dell’Associazione magistrati torna sul conflitto toghe-politica: “Messaggio Marrone era a categoria ristretta, non pubblico”.
Roma – Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, a 24 Mattino su Radio 24 interviene ancora sul conflitto toghe-politica. “Voglio fare riferimento all’ultimo episodio (quello della giudice Antonella Marrone che, nel settembre del 2022, pubblicava su whatsApp un commento sulla futura premier Giorgia Meloni, ndr), non si tratta di una posizione politica – sostiene – quanto un giudizio censurabile quanto si vuole su un post dell’allora onorevole Meloni, che poi divenne dopo Presidente del Consiglio, ma si trattava di un messaggio whatsapp ad una categoria ristretta, quindi non un messaggio pubblico. Questo è un pò inquietante, anzi un pò molto inquietante”.
Il leader dell’Anm sottolinea che “dopo due anni dal fatto, quel messaggio whatsapp è stato da qualcuno conservato e poi dato alla stampa, e questo comincia ad inquietare moltissimo. Siamo tutti sotto osservazione, addirittura qualcuno conserva un messaggio criticabile quanto si vuole, ma comunque sempre un messaggio privato di una categoria ristretta che diventa oggi un messaggio politico al pubblico. Non ho nessun sospetto al momento, la cautela e la sobrietà a cui sempre ci richiamiamo, che è un dovere per i magistrati, oggi possono non bastare, perché siamo sotto osservazione e questo inquieta e fa paura. Io la cautela la comprendo, la sobrietà pure, ma il nascondersi mi sembra eccessivo”, conclude.
Antonella Marrone, la toga di ex Magistratura Democratica passata alla corrente di sinistra AreaDg ha firmato alcuni dei provvedimenti di sospensione del trattenimento dei migranti in Albania. Santalucia ha anche replicato alle parole di Elon Musk contro i giudici sul caso Albania: “Elon Musk parla di affari interni allo Stato italiano e si intromette nelle questioni interne dando giudizi immotivati e ingenerosi. Nessuno dal governo risponde dicendo che sono affari dell’Italia e che non ha titoli per intervenire”.
“Si difendono tanto i confini territoriali quando si parla di immigrazione, – ha aggiunto – ma “anche questi sono confini, sono confini ideali che non possono essere violati da chi pensa di poter ingerirsi in un Paese sovrano”, ha aggiunto. Il miliardario statunitense Elon Musk, grande alleato del presidente eletto Donald Trump, era intervenuto ieri sulla piattaforma X – di sua proprietà – per attaccare i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che ieri hanno annullato i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania, rinviando alla Corte di giustizia europea per chiarimenti sulla corretta interpretazione delle direttive.