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Generazione Y: perché i millennial possono diventare la generazione più ricca di sempre

Rapporto Knight Franck: negli USA il “gruzzolo” potrebbe aggirarsi intorno ai 90 trilioni di dollari, pari a 83,1 trilioni di euro.

Roma – La Generazione Y erediterà un cospicuo gruzzolo. Gli studiosi di scienze sociali e demografiche hanno definito i nati tra il 1980 e il 1994 appartenenti alla “Generazione Y” o anche “Millennials” in quanto divenuti maggiorenni nel nuovo millennio. La locuzione “Generazione Y” apparve per la prima volta nell’agosto del 1993 in un editoriale della rivista Ad Age, che descriveva i 13enni del momento, definendoli come separati dalla “Generazione X”, i nati dal 1965 al 1980. Si tratta, comunque di “griglie concettuali”, che gli esperti utilizzano per studiare un periodo storico e sociale. Ora questa generazione, nata durante un periodo definito “edonismo reeganiano” dal giornalista Roberto D’agostino. 

Il riferimento non è al significato propriamente filosofico, ma alle teorie individualiste, al neoliberismo e ai comportamenti egoistici degli anni “80”, si troverà ad ereditare un sostanzioso gruzzolo. E’ quanto emerso dal “Rapporto sulla Ricchezza” a cura dell’agenzia immobiliare Knight Frank, con sede a Londra e una rete molto estesa in tutto il mondo. Secondo questo studio i 30enni e 40enni di oggi avranno in eredità dalle generazioni precedenti proprietà e altri beni accumulati nel tempo.

Si stima che solo negli USA il “gruzzolo” potrebbe aggirarsi intorno ai 90 trilioni di dollari, pari a 83,1 trilioni di euro. Corbezzoli, avrebbe esclamato il principe della risata Totò, ad intendere stupore, sorpresa e meraviglia. In realtà era un eufemismo, un modo per indicare i testicoli! Inoltre, il rapporto ha esaminato il probabile utilizzo di tutta questa abbondanza di beni. Ebbene, è stato rilevato un mutamento “epocale” su come utilizzare una ricchezza calata come manna dal cielo. Infatti, la stragrande maggioranza degli intervistati ha mostrato molta sensibilità agli investimenti ecosostenibili, a conferma che la “Generazione Y” sembra voler attuare gli intenti per la riduzione dei consumi. L’80% appartenente al sesso maschile e il 79% a quello femminile si sono dichiarati determinati nel voler diminuire la propria impronta di carbonio.

Si tratta, com’è noto, della quantità di emissioni di gas serra rilasciate nell’atmosfera dalle attività di una persona, un’azienda, una città, uno Stato. In pratica, è la misura di quando ognuno di noi contribuisce al riscaldamento globale di origine naturale. Ma oltre ad una sensibilità ecologica marcata rispetto alle generazioni precedenti, si è trasformata, finanche, la rapidità nell’accumulare ricchezza. Le possibilità di arricchirsi sono varie ed eterogenee rispetto al passato, basti pensare che ci sono, ad esempio, decine di YouTuber che producono decine di milioni. La ricchezza di prima generazione sembra crescere, così come si incrementano i modi di fare impresa per crearla. Secondo il rapporto, nel 2023 le persone che si sono arricchite sono aumentate, di gran lunga, rispetto all’anno precedente. Infatti, le persone con un patrimonio netto elevatissimo, ovvero coloro con una ricchezza netta di 30 milioni di dollari e oltre, è cresciuto del 4,3% nel 2023 rispetto al 2022, raggiungendo la ragguardevole cifra di 626.619 persone “baciate dalla fortuna”.

L’incremento più sostanzioso, +7,2, si è verificato in Nord America per merito -sempre secondo gli autori del rapporto- dei tassi di interesse con prospettive molto allettanti, della solidità dell’economia statunitense e al rialzo dei mercati azionari. In questa sorta di “classifica della cuccagna”, al secondo posto si è classificato il Medio Oriente, grazie al 6,2 in più di persone col “portafoglio gonfio”, mentre all’ultimo gradino del podio, si è piazzata l’Africa, con una crescita del 3,8%. L’America del Sud è, invece, in controtendenza e, infatti, si è assistito ad una contrazione del 3,6%. Infine, il rapporto ha previsto un incremento, nei prossimi cinque anni, delle persone ricche del 28%, in India, Cina, Indonesia e Malesia. Se i “Millenials” si ritroveranno ricchi buon per loro, così come l’aumento della ricchezza prevista. Il problema è, comunque, sempre lo stesso: come viene accumulata e distribuita!

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