le sorelle cappa

Garlasco, Stefania Cappa diffamata: condannati autore e conduttore de “Le Iene”

Condannati l’autore Riccardo Festinese e il conduttore Alessandro De Giuseppe, due volti del programma “Le Iene”, per aver insinuato un coinvolgimento della donna nel delitto. Querele in arrivo anche dalla famiglia Poggi.

Milano – Nel pieno della nuova bufera mediatica che si è riaccesa sul delitto di Garlasco, con il nome di Andrea Sempio finito ufficialmente tra gli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi, emergono nuovi sviluppi giudiziari legati alla narrazione pubblica del caso.

Il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado per diffamazione aggravata ai danni di Stefania Cappa, cugina della vittima, l’autore Riccardo Festinese e il conduttore Alessandro De Giuseppe, noti volti del programma televisivo Le Iene. La sentenza, emessa lo scorso 29 aprile, fa riferimento al controverso servizio andato in onda nel maggio 2022 dal titolo “Speciale Le Iene: la verità di Alberto Stasi”.

La sentenza: risarcimento e multa

Il giudice della terza sezione penale ha condannato i due giornalisti a una multa di 500 euro ciascuno e al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro a favore di Stefania Cappa, che si era costituita parte civile tramite gli avvocati Gabriele Casartelli e Matteo Bandello. A questo seguirà un separato giudizio civile per la quantificazione del danno.

Secondo la Procura, nel servizio si sarebbe insinuato un presunto coinvolgimento di Stefania Cappa nell’omicidio di Chiara, riportando in modo “suggestivo” dichiarazioni ritrattate e giudizialmente ritenute inattendibili, rese in passato da Marco Muschitta, tecnico del gas.

Le dichiarazioni smentite di Marco Muschitta

Muschitta aveva riferito di aver visto, la mattina del delitto, una ragazza bionda — che somigliava alla cugina di Chiara — allontanarsi in bicicletta dalla casa di via Pascoli, impugnando un attrezzo da camino. Dichiarazioni gravi, ma immediatamente ritrattate dallo stesso Muschitta, che confessò di essersele inventate.

La Procura ha sottolineato che le dichiarazioni, già escluse dal processo per inaffidabilità, venivano nel servizio televisivo riproposte come supportate da intercettazioni e nuove deposizioni, senza evidenziare il fatto che erano state ritenute non utilizzabili sia dagli inquirenti sia dai giudici. Non solo: lo stesso Muschitta era stato rinviato a giudizio per calunnia, anche se poi assolto nel 2011 dal Tribunale di Vigevano.

Il disagio della famiglia e le scuse scritte

Proprio nel 2011, Muschitta scrisse una lettera di scuse a Stefania Cappa e alla sua famiglia, dichiarando il proprio “profondo disagio” per averli ingiustamente coinvolti. Una presa di coscienza che, però, non ha impedito che le sue dichiarazioni fossero rilanciate anni dopo in televisione, con un impatto mediatico violento.

I genitori di Chiara Poggi, anch’essi coinvolti indirettamente da un’ondata di sospetti infondati e insinuazioni, si sono detti “disgustati” dalle ipotesi “fantasiose e becere” circolate nel dibattito pubblico.

Querele e reazioni: “Non tollereremo più”

Pochi giorni fa, la famiglia delle gemelle Cappa, cugine della vittima, ha annunciato l’intenzione di agire legalmente contro “pseudo-informazioni assurde e implausibili” che stanno emergendo sulla stampa e sui social a seguito della riapertura del caso. “Non tollereremo oltre questo modo di agire illecito e contrario alle norme di civile convivenza”, si legge nella nota rilasciata dalla famiglia.

Anche la famiglia Poggi, assistita dagli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, ha già sporto numerose denunce contro le ricostruzioni mediatiche ritenute diffamatorie.

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