Bancarotta e frodi: in carcere Carollo, figura di spicco della Duomo Connection [VIDEO]

Procura e Gdf milanesi scardinano organizzazione che truffava Erario e creditori: 22 indagati, quattro in manette.

Milano – A volte tornano. C’è anche Antonino Carollo, già condannato nell’inchiesta Duomo Connection, tra i 22 indagati dalla Procura di Milano che ha scardinato un sistema di frode al fisco e riciclaggio di denaro sporco.

Carollo, figlio del boss di Cosa Nostra Gaetano, ucciso a Liscate nel 1987, è stato arrestato dai finanzieri a Pisa. Figura chiave nell’inchiesta Duomo Connection, coordinata da Ilda Boccassini e Giovanni Falcone e condotta dai carabinieri di Sergio De Caprio, ossia “Capitano Ultimo”, era stato condannato a 24 anni di carcere. La vicenda aveva accertato infiltrazioni mafiose a Milano.

Secondo gli inquirenti, Carollo faceva parte dell’articolato sistema fraudolento pianificato e diretto da un avvocato di Abbiategrasso, Giovanni Bosco, con l’ausilio di professionisti e collaboratori e il coinvolgimento di una pluralità di persone fisiche utilizzate come prestanome di imprese – alcune operanti nel settore edile-immobiliare, allo scopo di frodare il fisco, i creditori e consentire il riciclaggio di denaro di derivazione illecita.

L’inchiesta è oggi giunta al suo epilogo con l’arresto di quattro indagati (2 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) provvedimento eseguito dai finanzieri, che contestualmente hanno provveduto a svolgere 20 perquisizioni le province di Milano, Pavia, Pisa, Varese, Treviso, Livorno e Catanzaro attraverso l’impiego di oltre 70 militari e di unità cinofile “cash dog”.

Le 22 persone coinvolte sono indagate per bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di crediti d’imposta per oltre 2,5 milioni di euro, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

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