Le ipotesi di reato vanno dalla truffa all’associazione a delinquere finalizzata a ottenere indebite erogazioni pubbliche. Coinvolti un consulente del lavoro e un graduato, oltre a 50 indagati.
Trani – Il Tribunale su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza cautelare personale e reale nei confronti di due persone: un consulente del lavoro e un graduato della Guardia di Finanza. I reati contestati comprendono associazione per delinquere, truffa aggravata, falso, rivelazione di segreti e violazioni tributarie. Contestualmente è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per circa 600mila euro, a carico di 14 indagati.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della BAT, hanno ricostruito tramite intercettazioni e accertamenti bancari l’operatività di due associazioni per delinquere: una “professionale”, coordinata dai due arrestati con la complicità di soggetti del Nord Italia, e una “familiare”, gestita dal militare mediante attività intestate a parenti.
Entrambe le organizzazioni avevano creato società “serbatoio” che formalmente assumevano lavoratori senza versare contributi previdenziali e fatturavano prestazioni inesistenti a imprese del Nord Italia. Gli stipendi e i compensi, accreditati su conti intestati ai dipendenti ma controllati dai promotori, venivano monetizzati dall’associazione, con una commissione del 22% trattenuta dai due arrestati.
Al termine dell’attività investigativa, i Finanzieri hanno denunciato 50 soggetti coinvolti a vario titolo. Le indagini preliminari sono ancora in corso e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo con eventuale sentenza definitiva.
L’operazione della Guardia di Finanza conferma l’importanza della collaborazione con l’Autorità Giudiziaria di Trani per contrastare frodi contributive, lavoro sommerso ed evasione fiscale, fenomeni ad alto impatto sociale che compromettono la corretta destinazione dei sostegni al reddito destinati alle fasce più deboli della comunità.