Una riforma epocale: riduzione delle aliquote, agevolazioni per lavoratori e imprese, semplificazioni amministrative per rendere il sistema tributario italiano più giusto, equo e competitivo. Una vera boccata d’ossigeno per il contribuente? E quel che vedremo a breve.
Roma – Diventa legge la delega fiscale voluta dal governo di Giorgia Meloni. I voti favorevoli sono stati 184 ed i contrari 85. Ai voti della maggioranza si sono aggiunti anche quelli del Terzo Polo (per l’occasione ancora unito). La delega contiene il quadro di riferimento per modificare il sistema tributario, a cinquant’anni dall’ultima riforma organica datata ottobre 1971. Adesso il governo avrà 24 mesi per produrre i decreti legislativi in attuazione dei singoli punti del provvedimento. Tra i vari obiettivi si tenterà di semplificare la platea attuale dei tributi ed a snellire le modalità di pagamento.
Molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale è la premier Giorgia Meloni, che dichiara che “è una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese a cui il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi”. Vedremo se sarà così.
Di seguito alcune delle principali novità introdotte nei 23 articoli della delega fiscale, tra queste la “revisione graduale delle aliquote Irpef”, che diventeranno tre, nella prospettiva della transizione verso l’aliquota unica, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta, tenendo conto delle loro finalità. I lavoratori dipendenti però potranno godere di una “tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività”. La delega prevede, soprattutto, di ridefinire i presupposti dell’imposta sul valore aggiunto per renderli più aderenti alla normativa dell’Ue.
Dispone inoltre di rivedere le norme che disciplinano le operazioni esenti, anche individuando quelle per le quali i contribuenti possono optare per l’imponibilità. Verrà razionalizzato anche il numero e la misura delle “aliquote dell’IVA” secondo i criteri Ue al fine di prevedere una tendenziale omogeneizzazione del trattamento per beni e servizi similari. La delega indica, anche, di procedere al graduale superamento dell’”Irap”, ossia dell’imposta regionale sulle attività produttive, con priorità per le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.
Per i “redditi da lavoro autonomi” il testo approvato prevede una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto. Viene introdotto il “concordato preventivo biennale” per le Pmi. Il fisco calcolerà gli importi dovuti ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi, così chi accetta non avrà contestazioni Irpef e otterrà la certezza di quanto deve pagare. Per i redditi dei fabbricati viene introdotta la possibilità di estendere il regime della “cedolare secca” anche alle locazioni di immobili adibiti a uso diverso da quello abitativo ove il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa, arte o professione.
Per i “redditi d’impresa”, arriva la previsione di un regime opzionale di tassazione per aziende in contabilità ordinaria. Vengono previste specifiche misure di “alleggerimento delle sanzioni penali tributarie”, con particolare riguardo a quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, nei confronti dei contribuenti aderenti al “regime dell’adempimento collaborativo” che hanno tenuto comportamenti non dolosi e comunicato preventivamente l’esistenza dei relativi rischi fiscali. Viene, peraltro, consentita la facoltà al contribuente di utilizzare un rapporto interbancario diretto (Rid), ovvero il pagamento elettronico. Infine, vi sarà la possibilità di un superamento progressivo del “superbollo” per le auto con potenza superiore a 185 Kw.