Sono stati anche accusati di contrabbando di tessuti e di vari reati societari e tributari.
Prato – Quattro milioni di euro, correlati al mancato pagamento delle imposte, sono stati confiscati a più imprenditori tessili cinesi di Prato, accusati di contrabbando di tessuti e di vari reati societari e tributari, fra cui l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. I fatti contestati risalgono ad anni fa: l’imminente prescrizione avrebbe comportato, oltre all’estinzione dei reati, anche la restituzione delle somme.
Il denaro è stato invece pignorato presso terzi, ai sensi dell’articolo 72 bis del d.p.r. 602/1973, dall’Agenzia delle Entrate di Prato e poi fatto confluire nelle casse dello Stato. L’operazione è avvenuta nell’ambito di un’iniziativa concertata con la Procura e la Guardia di Finanza di Prato, sulla base del protocollo d’intesa trilaterale siglato il 5 dicembre 2024.