La terribile vicenda è ancora poco chiara. Antonella Salamone aveva paura della coppia di Palermo che parlava male di lei. Indagini sugli adepti del gruppo di preghiera.
ALTAVILLA MILICIA (Palermo) – Sono ancora numerosi i particolari della strage familiare in cui hanno perso la vita Antonella Salamone ed i suoi due figli Kevin ed Emanuel, tutti e tre torturati e morti ammazzati il 10 febbraio scorso. Il capofamiglia, Giovanni Barreca, che verrà sottoposto a perizia psichiatrica, ha confessato la mattanza di cui si sarebbe reso responsabile assieme alla figlia e ai due “Fratelli di Dio”, Massimo Carandente e Sabrina Fina, questi ultimi professatisi innocenti. Sarebbe meglio precisare che i “Fratelli di Dio”, forse nemmeno una decina di “adepti”, non sarebbero una setta religiosa vera e propria. Più verosimilmente un “gruppo di preghiera”, un pugno di esaltati della religione, fuoriusciti da altre congreghe dove si riunivano per pregare e combattere Satana, ovviamente a modo loro.
Il resto potrebbe essere interesse economico nei riguardi di una famiglia, quella di Barreca, già duramente provata dalla convinzione, rafforzata dalle pressioni di Carandente e Fina, che Antonella Salamone fosse il male personificato, ovvero la fonte di tutte le disgrazie che si sarebbero abbattute sul nucleo familiare, in contrasto da mesi. Insomma Antonella era Satana e per questo doveva essere eliminata con dolore e poi fatta sparire per sempre. La donna, però, pare fosse decisa a lasciare il marito ormai da mesi, probabilmente non solo per i suoi eccessi religiosi. Antonella, infatti, stava cercando casa con l’aiuto di un’agenzia immobiliare e sarebbe stata pronta ad andarsene, come pare, accompagnata dai suoi due figli. Di questo suo disagio e del timore che aveva di Carandente e Fina ne avrebbe parlato con un’amica, qualche giorno prima della tragedia:
”Antonella aveva paura – racconta Piera, amica della donna ammazzata – e mi aveva detto se potevo partecipare all’incontro con la coppia di Palermo ma io non potevo andare perché avevo impegni. In casa dicevano che lei non era una moglie e madre inadeguata e ne parlava male soprattutto il marito. Antonella mi riferiva che non voleva in casa quelle due persone ma Barreca sembrava irremovibile. Quei due parlano male di me e la mia famiglia gli crede, diceva Antonella. Il marito parlava sempre del diavolo e della sua presenza in casa, anche per Capodanno, festività che abbiamo trascorso tutti insieme”.
Dunque Antonella era una vittima predestinata. Una volta fatta fuori, secondo la convinzione di Barreca e della figlia, in casa sarebbe andato tutto meglio e il male non vi avrebbe più albergato. Ma non bastava. Alla madre dovevano seguire i due figli, probabilmente perché indemoniati alla stessa stregua? Chissà. Certo è che per seguire il destino della donna si può ipotizzare che i due germani fossero schierati dalla parte di Antonella, attesa la medesima condanna a morte la cui esecuzione si sarebbe consumata ad opera dei quattro indagati per omicidio plurimo e soppressione di cadavere. In buona sostanza Barreca avrebbe chiesto alla coppia palermitana di “esorcisti” di aiutarlo nel rito di purificazione della casa scacciando per sempre la presenza di demoni.
Carandente e Fina, ma sono solo ipotesi, avrebbero colto la palla al balzo sperando di impossessarsi dell’appartamento dei Barreca, considerando le loro più che precarie condizioni economiche. I parenti del muratore confermano il suo fanatismo religioso giunto ormai alle estreme conseguenze:
” Ogni tanto ci sentivamo per telefono – racconta Placido Barreca, fratello di Giovanni, ai microfoni di Quarto Grado – L’ho sentito l’ultima volta via zoom domenica 4 febbraio, quando lui andava in genere da mia madre. Era normalissimo…Poi con questa religione che professava era diventato un po’ scorbutico. Non avrei immaginato una cosa simile, io sono cresciuto con mio fratello. Si vede che qualcuno se l’è trascinato dietro, secondo me è stato manipolato perché lui era tutto per la famiglia, è assurdo che un marito faccia del male a mogli e figli”.
Le persone che farebbero parte dei “Fratelli di Dio” verranno sentite dagli inquirenti per sapere se fossero o meno a conoscenza di quanto accaduto nella villetta di via Granatelli. Il gruppo, dissociato dalla comunità evangelica, si sarebbe riunito diverse volte solo per pregare ma gli investigatori vogliono vederci chiaro. L’inchiesta continua.