Il leader della Lega e il generale candidato dal Carroccio protagonisti del comizio per le Europee.
Milano – Libertà di espressione e difesa degli interessi nazionali sono stati i temi al centro del comizio della Lega che si è tenuto ieri in piazza Duomo a Milano. Sul palco il vicepremier Matteo Salvini e anche il generale Roberto Vannacci – ormai prestato al 100% alla politica – che come al solito non le hanno mandate a dire infiammando gli animi dei partecipanti.
Salvini ha alternato la critica alle politiche soffocanti di Bruxelles ad un ironico auspicio che Elly Schlein rimanga trent’anni alla guida del Pd, garanzia a suo dire di altrettanti anni di governo della Lega. Vannacci è tornato invece ad evocare la X Mas: “Avere tutta questa gente davanti a me è come avere una legione, la Decima Legione”. E ancora: “I popoli sono diversi, l’identità dei popoli esiste, noi siamo quello che siamo perché abbiamo delle caratteristiche che ci contraddistinguono, come la cristianità”.
Parole che hanno scaldato il migliaio di persone scarso presenti nello slargo fra piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele. Ai piedi della Madonnina era schierato tutto lo stato maggiore del Carroccio: i ministri Calderoli, Valditara e Locatelli, i governatori Zaia, Fedriga, Fontana e Fugatti, oltre ai capigruppo Molinari e Romeo. Prima del comizio leghista ci sono stati momenti di tensione tra alcuni manifestanti e la polizia che ha tenuto a distanza di sicurezza i contestatori.