Pizzarotti critica metodo e contenuto dell’intesa tra +Europa e Italia Viva: “Ho appreso sui social del simbolo della lista con Iv”.
Roma – Dopo le dichiarazioni concilianti di Emma Bonino e Matteo Renzi sull’accordo raggiunto tra +E e Iv per una “lista di scopo” in vista delle Europee, qualcosa va storto. A minare gli equilibri è lo stesso presidente di +Europa Federico Pizzarotti. Sostenitore di un tandem con Azione, si scaglia contro le “fughe in avanti” del leader di Italia Viva e chiede a Bonino di “azzerare tutto”. Sottolineando il suo ‘potere di veto’ nella direzione del partito sul nodo delle liste. Mentre in Azione cresce la preoccupazione per quella che molti ormai considerano una ‘corsa in solitaria’.
E come se non bastasse, a agitare gli animi nel partito di Carlo Calenda sono alcuni sondaggi che circolano in queste ore. A sbandierarne uno è il consigliere regionale di Iv Luciano Nobili, che sui social scrive: “Italia Viva e + Europa insieme sono già oltre il 6 per cento, Calenda al 2.5%”. Insomma, il matrimonio tra +Europa e il partito di Renzi già scricchiola. Veti, controveti e fuochi incrociati. E poi dissidi interni e vecchie ruggini che rendono incandescente la strada verso le elezioni europee di tre partiti concorrenti, ma spinti alle convergenze dalla soglia di accesso al Parlamento europeo.
La soglia di sbarramento al 4% comincia a creare apprensione almeno in una parte di Azione, di cui alcuni sottolineano la “condizione di solitudine politica”. Altri invece sono più ottimisti e paragonano i sondaggi a eventi atmosferici repentini pronti a cambiare di ora in ora. Nessuno, in Azione, per ora si sbilancia. Ma i malumori restano sulla gestione delle alleanze da parte del leader. Alcuni vedono di buon grado il fatto di non essersi uniti al tandem Bonino-Renzi per gli “Stati uniti d’Europa”, altri la vedono come una sconfitta personale di Calenda, che al momento non cambia idea: ‘mai con Renzi’.
Un equilibrio precario in cui esplode il terremoto Pizzarotti, che critica metodo e contenuto dell’intesa tra
Bonino e Renzi. Il presidente del partito dichiara di aver appreso sui social del simbolo della lista con Iv e di non essere stato invitato a nessuna riunione in cui si discutesse sull’accordo. Si è violata la regola secondo cui la proposta delle liste dovrebbe essere portata nella direzione del partito con l’approvazione sia del segretario che del presidente. Posizione che aumenta la spaccatura. “Se è così convinto ed innamorato di Calenda ci vada”, lo attacca Bonino. Ma lui va al contrattacco sulle indiscrezioni secondo le quali tra le fila di Iv potrebbero entrare in lista alcuni esponenti della “Nuova Dc” di Totò Cuffaro.
Da qui lo scambio di accuse reciproche che si scatena sui social. Con il deputato di Azione Fabrizio Benzoni che chiede a Iv conferma del fatto che in lista “non ci saranno Cuffaro e Mastella, perché generi e nipoti non contano”. E con il consigliere regionale di Iv Luciano Nobili che gli risponde: “potrei chiederti se quando parli del “genero di Cuffaro” ti riferisci all’ex sindaco di Agrigento”. E posta una foto di un’iniziativa di Azione in cui
Carlo Calenda posa accanto a Marco Zambuto. Il fuoco incrociato tra gli ex alleati del Terzo polo si rinnova. E Osvaldo Napoli, dalla segreteria di Azione, prova a placare gli animi: “smettiamola di farci del male”. Come andrà a finire?