L’ex premier non sa che pesci prendere: deve trovare nomi validi per Centro e Nord, e sceglie di non schierare l’ex sindaca Virginia Raggi.
Roma – Giuseppe Conte brancola nel buio sulle liste per le elezioni europee. Non sa ancora chi mettere in campo. O meglio, non riesce a trovare un capolista autorevole in ognuna delle cinque circoscrizioni per la competizione elettorale. Bloccato in primis dalle regole dello stesso Movimento cinque stelle sul secondo mandato e incassati diversi “no”, il leader pentastellato al momento è senza “nomi”. È riuscito a piazzare per la circoscrizione Sud l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico e per le Isole l’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Ma per il resto è buio pesto.
A complicare la formazione del puzzle pentastellato, il fatto che Marco Tarquinio, che era stato contattato e molto corteggiato per il Centro ha poi preferito accettare la proposta del Pd. Un altro nome sondato senza successo è quello della sociologa Chiara Saraceno per il Nord-Ovest: la professoressa si è fatta coinvolgere da Tridico come relatrice in un modulo della scuola di formazione politica, ma non sembra intenzionata ad andare oltre. Insomma Centro e Nord per l’ex premier sono scoperte, ed è caccia grossa ai nomi da mettere in campo.
In questo scenario che ha più ombre che luci, dove i candidati si cercano con il lanternino, le capolista più quotate nel Nord-Ovest e nel Nord-Est sono due eurodeputate uscenti, già scelte come capolista da Luigi Di Maio nel 2019: Maria Angela Danzì e Sabrina Pignedoli. Una scelta che appare quasi obbligata visto che sono anche le uniche due ricandidabili, insieme a Mario Furore, dell’ormai esigua delegazione M5s a Bruxelles. Dei 14 eletti nel 2019 sono rimasti in 5 e le altre due superstiti, Tiziana Beghin e Laura Ferrara, che stanno finendo il secondo mandato e, quindi, per le regole del Movimento 5 stelle sono fuori dai giochi”.
Ma Conte nonostante la grana da risolvere e le mille incognite non si scompone: anzi, continua a ripetere che “in base ai nostri principi, non apriamo a candidature di comodo, che servono solo per attrarre voti. Gli innesti dalla società civile nascono da progetti politici ben precisi”. Il leader pentastellato avrebbe inoltre detto “no” a un posto in lista per Virginia Raggi. L’ex sindaca sembra così destinata all’eterno purgatorio dell’opposizione in Campidoglio. La visione dell’ex premier sarebbe questa: il voto alle europee deve essere nell’ottica del Movimento un voto per Conte e per il simbolo, non interessano i portatori di preferenze come potrebbe essere l’ex prima cittadina della capitale, con le sue pagine social da 1 milione di follower.
Per un altro ex sindaco invece le cose potrebbero andare diversamente: Ignazio Marino sta trattando con Alleanza Verdi Sinistra per tornare in politica. Da oltreoceano, dove è tornato a praticare la professione medica, non manca di intervenire contro qualche scelta dell’amministrazione di Roberto Gualtieri e contro il PD. Per i rossoverdi potrebbe essere una buona notizia per rafforzare la lista con l’obiettivo di superare il 4% e per intercettare un bacino più ampio di consensi.