Estate: lo “slalom” dei cittadini tra rincari e truffe dietro l’angolo

L’Unione per la Difesa dei Consumatori stila una serie di suggerimenti per godere della meritata vacanza in totale sicurezza.

Roma – Andare al mare sta diventando un lusso per i rincari spropositati. L’estate è arrivata e con essa le tanto desiderate vacanze. Estate: sapore di mare, tanto per citare il famoso brano musicale portato al successo nel 1963 da Gino Paoli. Già, i famosi e tanto esaltati anni ’60, quelli del “boom economico”. Gli anni delle vacanze di massa, delle spiagge affollate, accessibili a tutti i ceti sociali, della Vespa e della 500. Gli anni della spensieratezza, dopo la fine della seconda guerra mondiale e le difficoltà del dopoguerra. Quest’anno i prezzi per andare al mare sono schizzati alle stelle, tanto che la spiaggia sta diventando un lusso, in una sorta di disparità di classe.

Oltre ai rincari, bisogna stare attenti alle consuete truffe perpetrate da agenzie di viaggio e da alloggi fantasmi, come la cronaca ogni anno ci rammenta. Il povero cittadino si trova sballottato, come una nave in tempesta, tra tante offerte capestro che non sa che pesci pigliare. L’Unione per la Difesa dei Consumatori (U.DI.CON) è un’associazione che ha come principale scopo statutario la tutela dei diritti dei cittadini, quali consumatori e utenti. Tali diritti sono: il diritto alla salute, alla sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi, il diritto all’informazione ed alla corretta pubblicità, all’educazione al consumo, alla correttezza dei contratti, all’erogazione di servizi pubblici efficienti. Per questa estate ha effettuato una sorta di resoconto su cosa aspettarsi per chi si mette in viaggio, quali forche caudine bisogna attraversare.

Considerando il turismo nella sua complessità, servizi, pacchetti vacanza, trasporto e altro, i consumatori subiscono la sorte dell’ultimo bottone di una giacca. Nel senso che c’è o non c’è il risultato è lo stesso. Ovvero come non contare nulla. Secondo i dati a disposizione dell’U.DI.CON i costi degli ombrelloni sono lievitati del 15-20%. Addirittura in Puglia il prezzo può arrivare a 50 euro e in Toscana a oltre 100. La spiaggia dovrebbe essere considerata un diritto dei cittadini e, invece, la stragrande maggioranza ne viene espulsa. Un Paese come il nostro, con migliaia di chilometri di coste che potrebbero essere godute in quanto beni naturali, si trova ad erigere dei muri invisibili, invalicabili per le medie tasche dei cittadini. Inoltre, i tanto promozionati pacchetti vacanze che sembrano sedurre gli ignari consumatori, hanno registrato un aumento del soggiorno negli hotel fino al 68%.

Un’altra fregatura può celarsi dietro le offerte dei privati cittadini. Se sui siti online si invitano gli utenti a ricaricare Postepay o altre carte precaricate, bisogna drizzare le antenne e fare molta attenzione. Si può rischiare, in realtà, di trovarsi di fronte alla tanto agognata casa delle vacanze e restare basiti perché l’abitazione in questione è abitata da una persona che non ha mai pensato di affittarla. Oppure, come è capitato qualche volta, la stessa casa viene affittata a più famiglie con tutti gli effetti immaginabili. L’U.DI.CON quest’anno sta facendo una campagna serrata a tutela dei consumatori ed invita i cittadini in caso di irregolarità, a segnalare le irregolarità. Per quanto riguarda i pacchetti turistici, si consiglia di leggere bene i contratti, verificare note e appendici, perché può succedere che i consumatori, una volta finita la vacanza, si lamentano che alcuni servizi promessi prima, dopo sono stati soggetti a pagamento. Come al solito nel Belpaese ci troviamo sempre di fronte ad uno spettacolo in cui si recita sempre lo stesso copione: si avvantaggiano i furbi, i lestofanti, i truffaldini, tanto restano impuniti.

A pagarne il prezzo più alto i poveri cristi, coloro che arrancano già nella vita quotidiana e per i quali la vacanza dovrebbe essere un periodo di rilassatezza e spensieratezza. Ma, quando mai? Forse si dovrebbe tornare al significato del termine vacanza, il cui etimo è “vuoto”, nel senso di svuotarsi di tutte le incombenze e, vivere, in qualsiasi posto ci si trova, staccando completamente la spina. Almeno non si rischia di essere truffati e si evita di farsi prendere dalla collera nociva per la salute!

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