Si vota in 971 municipi e su 5 quesiti sulla Giustizia. Caos in mattinata a Palermo per la mancanza di una cinquantina di presidenti di seggio con centinaia di scrutatori in attesa. Poi la situazione si è normalizzata e si potrà votare oltre l’orario consentito e comunque sino alle 23 di stasera.
Roma – Affluenza al 6,8% per i 5 referendum sulla Giustizia alle ore 12. Il dato definitivo, arrivato 5 ore dopo, vede oscillare dal 6,78 al 6,79 l’affluenza ai 5 quesiti. Record di voti con quasi il 10% in Liguria (dove si vota anche per le comunali a Genova) con Fvg e Veneto sul 9%, mentre l’affluenza più bassa si registra in Molise (4,1%).
In particolare, per il referendum 1 (Incandidabilità dopo condanna) l’affluenza è del 6,79%.
Per il quesito 2 (Limitazione misure cautelari) è del 6,78%.
Quesito 3 (Separazione funzioni dei magistrati) è del 6,79%.
Quesito 4 (Membri laici consigli giudiziari) è del 6,79%.
Quesito 5 (Elezioni componenti togati Csm) è del 6,78%.
I comuni capoluogo sono 26, di cui quattro capoluoghi di regione: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L’Aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina e Oristano.
Dei capoluoghi di provincia al voto quattro sono commissariati: Barletta e Taranto in seguito a un voto di sfiducia, mentre Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco. I quesiti referendari – su cui potranno esprimersi 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all’estero – sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Csm e le valutazioni dei magistrati.
Le previsioni per i referendum non sono ottimistiche. E’ assai probabile che non si raggiunga il quorum. Alle 19.30 la situazione era cambiata di qualche punto percentuale, al 12,8%.