Ad aprile il prezzo all’ingrosso della luce in Italia ha toccato i 121 euro per megawattora: più del triplo rispetto alla Spagna. Le cause? La dipendenza dal gas e un sistema che lega il prezzo al combustibile fossile.
L’Italia si conferma nel 2025 il Paese europeo con il costo dell’elettricità più alto. Secondo i dati aggiornati, rielaborati e analizzati da SkyTg24, nel solo mese di aprile il prezzo all’ingrosso della luce ha toccato i 121 euro per megawattora, mentre in Spagna si è fermato a 35 euro, in Francia a 43 e in Germania a 78. Una situazione che grava sulle famiglie, ma soprattutto sulle imprese, che continuano a chiedere al governo interventi strutturali.
Il prezzo dell’elettricità in Italia nel 2024 e 2025
Nel 2024 il prezzo medio dell’elettricità in Italia si è attestato a 109 euro per megawattora, contro i 78 della Germania, i 63 della Spagna e i 58 della Francia. Già allora l’Italia era il fanalino di coda, e nei primi mesi del 2025 la situazione è peggiorata. In particolare:
- Italia (aprile 2025): 121 €/MWh
- Germania: 78 €/MWh
- Francia: 43 €/MWh
- Spagna: 35 €/MWh
Il differenziale con gli altri Paesi è così ampio che molte aziende italiane non riescono più a competere sul mercato europeo a parità di condizioni.
Il peso della dipendenza dal gas
Una delle cause principali di questa disparità è la dipendenza dell’Italia dal gas per la produzione di energia elettrica. I dati parlano chiaro:
- Italia: 40% di elettricità prodotta con il gas
- Spagna: 17%
- Germania: 11%
- Francia: 3%
Con il prezzo del gas ancora elevato, i Paesi che ne usano meno risentono meno dell’aumento. L’Italia invece continua a pagare l’elettricità come se fosse tutta prodotta con centrali a gas, anche quando proviene da fonti rinnovabili.
Le rinnovabili crescono, ma non basta
C’è anche una buona notizia, riporta sempre SkyTg24: nel 2024 il 51% dell’energia elettrica italiana è stata prodotta da fonti rinnovabili, e nel solo mese di maggio 2025 si è toccata quota 66%. Tuttavia, il sistema di formazione dei prezzi non premia le fonti pulite.
Finché resterà in vigore il sistema marginalista europeo, che stabilisce il prezzo dell’energia sulla base della fonte più costosa utilizzata (quasi sempre il gas), anche le energie rinnovabili saranno pagate come il gas. Il risultato? Bollette alte per tutti, anche se si aumenta la quota di fotovoltaico, eolico o idroelettrico.
La proposta: disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell’elettricità
Una delle soluzioni più discusse a livello europeo è il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas, in modo da pagare le rinnovabili per quanto realmente costano, molto meno dei combustibili fossili. Ma servirebbe una decisione condivisa a livello UE, e non tutti i Paesi membri sono d’accordo. In particolare, come prevedibile, quelli che hanno meno interesse a modificare il sistema attuale.