Duplice suicidio premeditato. Che cosa o chi li ha portati all’estremo gesto?

I figli dicono che la mamma sembrava strana, taciturna, distratta, quasi assente. Eppure avevano programmato diversi impegni familiari. Le armi, regoarmente detenute, con le quali i due coniugi si sono tolti la vita erano custodite nella villa di Spinello ma rimane un mistero la decisione di farla finita per entrambi. E nello stesso istante.

Santa Sofia Il 20 maggio scorso avrebbero dovuto partecipare ad una riunione di condominio ma moglie e marito non si erano fatti vedere. Li avrebbero ritrovati morti suicidi, il giorno dopo, nella loro camera da letto dove i carabinieri hanno rinvenuto anche le due pistole, regolarmente detenute, servite per togliersi la vita. I militari erano stati avvisati dai figli della coppia preoccupati perché non rispondevano al telefono.

La villetta dei due coniugi suicidi a Spinello, frazione di Santa Sofia

Cosi hanno deciso di farla finita Paolo Neri, 67 anni, e Stefania Platania di 65, entrambi pensionati statali, nella loro villetta di Spinello, frazione di Santa Sofia, dove si recavano ormai saltuariamente per trascorrere qualche giorno di vacanza ed i fine settimana. Secondo una prima ricostruzione i coniugi, entrambi romani, si sarebbero sdraiati sul letto matrimoniale per poi spararsi in bocca.

Una morte istantanea, senza speranze. L’ultimo pensiero è stato per i figli. Un biglietto in cui Paolo e Stefania vergavano poche ma significative parole:”…Vogliamo trovare un nuovo luogo in cui vivere in pace…Un mondo che ci offra nuove possibilità…”.

Il trasferimento dei cadaveri in obitorio

L’uomo aveva lavorato per anni come usciere al Senato della Repubblica mentre la donna era stata centralinista presso il medesimo ente pubblico. Poi erano andati in pensione e come tante altre coppie si erano costruite una villetta a Spinello munita di bunker antiatomico nel tentativo di salvarsi dalla nefasta quanto chiacchierata “Profezia Maya” che dava per scontata la fine del mondo il 21 dicembre del 2012.

La coppia aveva poi frequentato, fra il 2003 ed il 2012, una sorta di comunità, con sede in America, la “Ramtha’s School of Enlightenment”, che predica la sacralità della vita umana organizzando corsi e riunioni i cui partecipanti seguono alla lettera gli insegnamenti di Judith “J.Z.” Knight, al secolo Judith Darlene Hampton, una donna di 76 anni, originaria di Tacoma, contea di Washington, che afferma di aver avuto un incontro con un’entità spirituale, tale Ramtha l’Illuminato, un guerriero vissuto 35mila anni fa.

Il capitano Rossella Capuano

La donna fondava la comunità nel 1977 e in Italia, proprio a Spinello, c’è una sede un tempo assai frequentata anche da persone che, ritenendo immediata la fine del pianeta, si preoccupavano di costruire diversi bunker dietro suggerimento degli “studenti” della Ramtha’s School in grado di fornire loro tutto il necessario per sopravvivere a lungo dentro il cemento armato.

C’è una relazione fra il duplice suicidio e la comunità americana?:”…I due pensionati – dice Rossella Capuano, comandante dei carabinieri di Meldola – a quanto sappiamo non avevano problemi economici, né di salute. Anche se su questo, essendo loro residenti a Roma, stiamo cercando ulteriori riscontri…Le loro frequentazioni con la comunità Ramtha riguardano un loro spaccato di storia. Nel 2012, quando hanno acquistato casa a Spinello, c’è stato riferito che effettivamente i signori erano pronti con bunker e provviste accumulate…”.

La sede americana di Wahshington della comunità Ramtha’s School of Enlightenment

In un primo momento gli inquirenti avevano ipotizzato una morte per omicidio-suicidio poi la presenza delle due pistole, la balistica ed i rilievi autoptici del medico legale hanno modificato i sospetti propendendo per il duplice suicidio. I figli della coppia sono rimasti sconvolti anche perché avevano in programma, proprio con i genitori, diversi progetti anche per l’imminente stagione estiva.

Dunque che cosa può aver indotto la coppia al gesto estremo? Un gesto, per altro, niente affatto annunciato come testimoniano vicini di casa. Per i figli, che vivono a Verona, mamma Stefania era cambiata, sembrava assente, strana. In zona ci sono anche altre persone, single o appartenenti a nuclei familiari, in possesso di bunker, spesso costruiti nelle adiacenze delle abitazioni immerse nel contesto naturalistico delle frazione ricca di vegetazione e boschi:

Daniele Valbonesi

”…A fatti così non siamo abituati – aggiunge Daniele Valbonesi, sindaco di Santa Sofia – non li conoscevo personalmente ma so che non erano residenti a Santa Sofia, lo sono stati in passato, e ora qui avevano una seconda casa da diversi anni…”.

La comunità attacca la stampa italiana che non avrebbe indagato sul passato delle vittime

I responsabili della comunità Ramtha rimproverano la stampa italiana di non avere aperto un’inchiesta sulle due vittime. Perché avrebbero dovuto? C’è un motivo? Se sono a conoscenza di qualcosa di utile alle indagini farebbero bene a riferirne ogni particolare agli inquirenti.

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