Dubbi e perplessità sulla morte del medico calabrese

Il corpo dell’uomo, scomparso nella notte tra il 23 e il 24 luglio, è stato rinvenuto lungo il fiume Savuto. Ancora ignote le cause della morte.

Lamezia Terme (Cz) – Dopo giorni di apprensione e ricerche, si è conclusa nel peggiore dei modi la scomparsa di Antonio Blaganò, il medico 67enne originario di Lamezia Terme. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita nel territorio di San Mango d’Aquino, in un canneto lungo gli argini del fiume Savuto. Al momento le cause del decesso restano ancora da chiarire.

La scomparsa

Il dottor Blaganò aveva fatto perdere le proprie tracce nella notte tra il 23 e il 24 luglio, dopo aver lasciato in anticipo il turno di guardia medica a Nocera Terinese, località del basso Tirreno calabrese. L’ultimo avvistamento risale alle 5 del mattino. il professionista è stato inquadrato dalle telecamere della struttura sanitaria dove lavorava. In ambulatorio aveva lasciato il portafogli e uno dei suoi due telefoni cellulari e sarebbe uscito dall’edificio in tutta fretta.

L’auto del medico deceduto – Foto Lac Network

Il secondo cellulare è stato rinvenuto all’interno della sua auto, una Fiat Seicento blu, trovata accesa e abbandonata in una zona impervia nei pressi del fiume. A distanza di due chilometri, nei giorni successivi, le squadre di soccorso avevano scoperto anche un paio di occhiali appartenenti al medico, dettaglio che aveva riacceso le speranze e le ipotesi su una possibile fuga o aggressione.

Il rinvenimento

La famiglia, fin dall’inizio, si era attivata per cercare aiuto e tenere viva l’attenzione sul caso. Il figlio, Francesco Blaganò, si era fatto portavoce degli appelli pubblici, diffondendo informazioni e fotografie attraverso i social network. Aveva inoltre chiesto formalmente alla Procura di Lamezia Terme e ai carabinieri di indagare senza escludere le ipotesi più gravi, come il sequestro di persona o l’omicidio.

Nel pomeriggio del 1° agosto scorso, intorno alle ore 17, in località Serra di San Mango D’Aquino, è stato effettuato il macabro ritrovamento nell’ambito delle ricerche attivate dalla Prefettura di Catanzaro per rintracciare le persone scomparse, in corso dal 25 luglio. Durante le operazioni i carabinieri dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” hanno individuato il corpo senza vita di Antonio Blaganò, in avanzato stato di decomposizione, nascosto tra la fitta vegetazione di un canneto situato in una zona impervia nei pressi del fiume Savuto.

I funerali della vittima a cui ha partecipato il suo amatissimo cagnolino

Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti gli esperti del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Catanzaro per eseguire i rilievi tecnici, affiancati dal medico legale per l’esame esterno del cadavere. La salma è stata quindi trasferita presso la sala mortuaria del cimitero di Catanzaro, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Procura della Repubblica di Lamezia Terme, che conduce le indagini, ha disposto ulteriori accertamenti e l’esame autoptico, già eseguito, per chiarire le cause del decesso e ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Con il ritrovamento del corpo, si apre ora di fatto una nuova fase dell’indagine.

Tante domande a cui si debbono risposte precise

Perché il sanitario sarebbe uscito dal posto di guardia con una scarpa ad un piede e una ciabatta nell’altro, indossate al contrario? Perché il cadavere del professionista è stato rinvenuto praticamente nudo mentre i suoi indumenti sono stati repertati a poca distanza dalla salma? E la sua auto distante sia dal luogo della scomparsa, sia da quello dove è stato rinvenuto il suo corpo senza vita? E che dire degli occhiali, anch’essi ritrovati distanti sia dal luogo dove è stata rinvenuta l’auto che dal luogo dove è stato trovato il cadavere? Il referto dell’autopsia chiarirà alcuni aspetti del decesso ma per gli altri occorrerà proseguire l’inchiesta.

La reazione della comunità

La comunità lametina è ancora sotto choc per la tragedia giunta totalmente inaspettata. I funerali si sono celebrati il 7 agosto soccorso nella Cattedrale di Lamezia gremita di persone, Anche la piccola cagnetta Molly non ha voluto mancare alle esequie del suo affezionatissimo padrone.

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