HOME | LA REDAZIONE

Dossieraggio: Costa, su inchiesta pronto emendamento per secretazione

Il deputato di Azione denuncia: “Molte segnalazioni di operazioni sospette finiscono nel nulla, nel 2023 oltre 150mila”.

Roma – “Ho scritto un emendamento che presenterò la prossima settimana al decreto sicurezza ora
all’esame della Commissione Giustizia della Camera per far sì che le ‘Segnalazioni di operazioni sospette’ vengano coperte dal massimo segreto sin dall’inizio”. Ad annunciarlo è il deputato di Azione Enrico Costa commentando l’inchiesta di Perugia sugli oltre 800 accessi abusivi alle banche dati per raccogliere informazioni anche su personaggi politici.

“Nel 2023 ci sono state 150mila segnalazioni di operazioni sospette, per la stragrande maggioranza finite nel nulla. E’ incivile che finiscano sui giornali”, spiega Costa. Le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) rappresentano le transazioni finanziarie sospette che gli operatori sono tenuti a segnalare e sulla cui legalità la magistratura deve fare luce. Pasquale Striano, coinvolto nell’inchiesta di Perugia, avrebbe compiuto ripetute ricerche su queste transazioni, senza trovare informazioni rilevanti. Ora, la proposta di Costa, che verrà concretizzata con l’emendamento al decreto sicurezza, è quella di mettere il segreto anche nella fase precedente a quella delle indagini preliminari. Dove il codice prevede comunque la secretazione degli atti“.

Alcuni dei politici e personaggi spiati

“Spessissimo – ribadisce Costa – queste segnalazioni si rivelano infondate ed è pazzesco che nel frattempo finiscano sui giornali, rovinando persone anche nel caso in cui non ci sia alcuna rilevanza penale. Non si può chiamare questo giornalismo d’inchiesta. Va rispettata la privacy di tutti sempre”. “Nel momento in cui tali
atti sfociano nelle indagini preliminari sono coperti dal segreto, come previsto dal codice, ma nel momento in cui sono ancora sotto il profilo amministrativo è necessario prevederne la secretazione perché è capitato che finissero sui giornali senza alcuna conseguenza per chi li ha pubblicati”.

“Il professionista, la banca o l’intermediario fanno le segnalazioni – spiega ancora Costa – perché hanno paura delle sanzioni. Ci sono delle conseguenze se non segnali. Ma le sanzioni non scattano, ad esempio, se fai una segnalazione sbagliata”. “E’ necessario prevedere un regime rigoroso di segretezza – osserva il deputato di Azione – perché, anche se possono non avere un rilievo penale, sono elementi comunque che possono infangare le persone”. 

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa