Il sacerdote salentino, da anni impegnato nella lotta alla droga nelle periferie romane, preso di mira al Quarticciolo durante una visita tra i residenti. Salvo grazie alla scorta.
Roma – Ancora una notte di tensione per don Antonio Coluccia, il sacerdote noto per il suo impegno contro lo spaccio di droga nelle periferie di Roma. L’ennesimo atto intimidatorio si è verificato al Quarticciolo, dove don Coluccia si era recato per incontrare alcuni abitanti esasperati dalla presenza della criminalità nei lotti delle case popolari. Il prete era accompagnato, come di consueto, dalla scorta che lo tutela da anni a causa delle numerose minacce ricevute per la sua attività sul territorio.
L’aggressione è avvenuta in una zona buia del quartiere, dove l’illuminazione pubblica risulta spenta a causa dei sabotaggi sistematici da parte degli spacciatori. In quell’oscurità, alcune vedette della piazza di spaccio hanno cominciato a lanciare pietre contro il sacerdote e gli agenti della scorta. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Dopo il lancio di oggetti, la tensione è salita ulteriormente con urla e insulti, tra cui l’ormai ricorrente “prete infame” rivolto a don Antonio Coluccia, e con l’arrivo di decine di giovani, alcuni accompagnati da grossi cani, in un chiaro tentativo di intimidazione.
Don Coluccia, però, non arretra: “Non mi fermeranno, continuerò a stare accanto alla gente perbene che chiede legalità e rispetto”, ha dichiarato in più occasioni. Le forze dell’ordine continuano a monitorare la situazione nel quartiere, sempre più sotto assedio da parte dei gruppi criminali che gestiscono le piazze di spaccio.