Situazione insostenibile quella vissuta dagli abitanti di una via di Noto dove imperava il degrado. I rifiuti infatti venivano ammassati per strada e, di tanto in tanto, addirittura incendiati.
Siracusa – Nella giornata di ieri, al termine di articolata attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale della città siciliana ed espletata dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato PS di Noto, al comando del dirigente vice questore Paolo Arena, che aveva portato già nei mesi pregressi al deferimento all’AG di 6 persone per il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata in concorso e continuata G.M. 40enne, G.C. 42enne, B.L. 48enne, A.U. 67enne, A.C. 44enne, B.C. 53enne si dava esecuzione per uno di essi (G.M. principale responsabile) alla misura cautelare coercitiva del divieto di dimora in Noto per il reato di combustione illecita di rifiuti indagato altresì per attività di gestione rifiuti non autorizzata e di discarica abusiva, nonché alla misura cautelare reale del sequestro preventivo dei veicoli utilizzati.
La presente indagine prende avvio dall’esposto presentato dai residenti di via Sonnino a Noto, caldeggiato a più riprese anche da esponenti dell’amministrazione comunale, i quali denunciavano il forte stato di degrado in cui versava tale strada, che si sviluppa su due vie parallele che abbracciano un grande complesso di case di edilizia popolare lì insistenti. Sulla pubblica via venivano depositati non solo rifiuti solidi urbani, che non venivano correttamente conferiti con il sistema della raccolta differenziata, ma anche mobili ed altro. La cosa che maggiormente preoccupava ed allarmava gli esponenti, era la grave condizione igienico sanitaria venutasi a creare nonché l’emissione di fumi nocivi generati dalla combustione dei cumuli di spazzatura che saltuariamente venivano incendiati nell’indifferenza più totale.
Nel periodo intercorrente tra gennaio 2022 e febbraio 2023, le squadre dei Vigili del Fuoco effettuavano ben 22 interventi per lo spegnimento di incendi di rifiuti. Particolare interesse, destava un’area recintata con rete in ferro e teloni frangivento oscurati, ubicata immediatamente a ridosso di una palazzina di edilizia popolare all’interno della quale erano stipati rifiuti di vario genere, una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto. Al fine di risalire agli autori degli atti penalmente rilevanti, personale di questo commissariato, previa autorizzazione dell’A.G., dava avvio ad una attività tecnica di monitoraggio video realizzato mediante l’installazione di telecamere, opportunamente occultate in più punti nel sito interessato. Ciò, permetteva a questa struttura investigativa di identificare il principale effettivo utilizzatore dell’area che, in più occasioni appiccava il fuoco ai rifiuti lì stipati o se ne liberava abbandonandoli sull’area pubblica in via Sonnino, unitamente a rifiuti speciali in eternit gravemente pericolosi per la salute pubblica.
Sin dall’inizio dell’attività investigativa, la condotta posta in essere dall’indagato era finalizzata a rimuovere ed eliminare i rifiuti stipati nell’area a lui in uso. Per raggiungere tale scopo, l’uomo non si poneva scrupolo alcuno nell’incendiare i rifiuti, la cui combustione generava incendi anche di copiosa intensità, con il concreto e reale pericolo che gli stessi si propagassero in maniera incontrollata nelle vicine case popolari ubicate a ridosso dell’area, che richiedevano continui ed estenuanti interventi dei Vigili del fuoco per lo spegnimento. La combustione, in particolare, originava dense nuvole di fumo sicuramente dannose per la salute, che si propagavano fra le numerose abitazioni insistenti in via Sonnino. L’uomo, residente in altro quartiere di Noto, per recarsi nell’area monitorata, faceva uso di mezzi a lui riconducibili, segnatamente, una moto Ape Piaggio, un’autovettura Fiat 600 ed uno scooter. Le telecamere strategicamente collocate nell’area a scopo investigativo, non lasciavano dubbi sulla responsabilità dello stesso ripreso più volte nell’esecuzione dell’azione delittuosa per poi allontanarsi repentinamente all’arrivo dei Poliziotti e dei Vigili del fuoco e ritornare a colpire quasi subito, nelle ore e nei giorni successivi.
Nei confronti del principale indagato, veniva applicata la misura cautelare coercitiva del divieto di dimora in Noto e la prescrizione di non poter accedere in città senza autorizzazione specifica dell’autorità giudiziaria. L’uomo, per porre in essere le condotte delittuose, si avvaleva anche della collaborazione di terze persone e dei loro rispettivi mezzi (autocarri), in particolare altre quattro persone tra cui anche il di lui fratello, soliti effettuare attività di raccolta e trasporto di materiale ferroso abbandonato nella discarica de quo. Con riferimento ai mezzi utilizzati, essendo altamente probabile che la loro libera disponibilità, potesse favorire al prosecuzione dei reati contestati, veniva disposta la misura cautelare reale del sequestro preventivo anche ai fini della confisca ed affidamento in giudiziale custodia. L’indagine del commissariato coordinata dalla procura, nella sua complessità, ha consentito in maniera incisiva di interrompere l’azione delittuosa evitando l’ulteriore degenerare della stessa, riscontrando le proteste e l’esasperazione degli abitanti della zona costretti a subire le esalazioni nocive della combustione dei rifiuti.